Oggi su Repubblica.
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Enzo, il giornalista
Baldoni, 15 anni fa. Oggi per il manifesto. Ricordando un bellissimo pezzo di R. Orioles del 2004.
mani Libere; un uomo Libero
Riccardo Orioles, gioia. Nel giorno della memoria e dell’impegno (la vignetta di oggi per il manifesto). Claudio Fava: “Oggi, 21 marzo, giornata della memoria: che per una volta non è solo esercizio della memoria ma si fa cronaca e storia. Per la prima volta una vita spesa per scrivere sulle mafie e sui suoi innominabili amici è considerata titolo di merito civile, non di solitario accanimento“. E Riccardo Orioles: “Nel ringraziare tutte le istituzioni che hanno voluto riconoscere un che di buono negli anni del mio lavoro, vorrei sottolineare che questo lavoro non è mai stato individuale e solitario ma umile e collettivo. Read the rest of this entry »
Ancora
Siria, Yemen, etc. etc. etc. La vigna oggi per il manifesto.
O.t. ieri 67 anni di Riccardo Orioles. Fatemi sognare.
Discorso ad un bambino / Il giorno del volantino
Stavolta 2 post in uno. Innanzitutto niente di meglio di Marcello Bernardi con disegnuccio accanto, per “inaugurare” la mia nuova stanzuccia in quel del Centro ove sono educatore professionale.
Poi Il bello dell’internet. Parlavo ieri sera con Riccardo Orioles, parlavamo di Dio (non ricordo come si giunse, forse dalla scoperta del Cern). Alla fine mi manda un’email con un suo scritto dell’ottobre 2000. Una particella di quel grande umano di Orioles.
“Invenzioni. Ne è stata fatta una importante, l’altra sera, non so se da uno scienziato, da un filosofo o da un programmatore Linux: di certo era urgentissima, e sarebbero bastati ancora pochi anni senza di essa – come poi è stato dimostrato dai fatti – per mandare in malora il mondo. L’invenzione consiste semplicemente in questo: una placida dimostrazione in venti righe, in un linguaggio piano alla Piero Angela ma di una tale evidenza scientifica da essere immediatamente indubitabile, dell’assoluta inesistenza di Dio: di ciascun dio.
Attualità
La vignetta Delle pene e dei delitti, oggi su l'Unità.
DOPO DACHAU PRIMA DI AUSCHWITZ (di Riccardo Orioles, U'Cuntu)
Il regime è illegale. Traiamone le conseguenze I tedeschi non cominciarono subito ad ammazzare gl ebrei. Prima dichiararono che non erano cittadini come gli altri, e anzi probabilmente neanche esseri umani. Poi cominciarono a vessarli in tutti i modo, cogliendo qua e là le occasioni per estorcergli del denaro. Nel 1933, “per ragioni di ordine pubblico”, istituirono dei “campi di raccolta” (Konzentration Lager) che presto, per brevità, cominciaronmo a essere chiamati semplicemente “campi” (Lager). Infine, sette anni dopo, esaurito tutto il dibattito e stabilita la piena incompatibilità fra una “razza” e l'altra, fu aperto Auschwitz (1940). Qua l'obiettivo era la “soluzione finale” del problema, visto che tutte le altre soluzioni si erano rivelate insufficienti e, come si direbbe oggi, “buoniste”: I campi di concentramento in Italia esistono già, e si chiamano campi temporanei di raccolta. Le persecuzioni sono già in atto da molti anni, Read the rest of this entry »
Cossiga, senza “K”
Il pezzo seguente è di Riccardo Orioles (anche su Mamma!). La vignetta, oggi su Liberazione.
"(I "coccodrilli" in genere si preparano prima di quando servono, per far prima. Questo dovrebbe essere del '94 o '95 e mi sembra che vada ancora bene).
Definirlo col kappa era sicuramente esagerato. Muoveva molto le palpebre, mentre mentiva. Su Giorgiana Masi dovette mentire molto, ma mai con arroganza. Piuttosto, come uno che cerchi di sfuggire a una pena. "A domanda risponde: non c'erano squadre speciali…" e alzava gli occhi dal foglio, e ti guardava. Per alcuni è molto difficile perdonare al mondo la propria mediocrità. Dovettero creargli apposta una cattedra – diritto costituzionale dell'isola, o qualcosa del genere – su misura, perchè cinquanta pagine di pubblicazione sono davvero poche per i concorsi regolari; non perdonò mai neanche questo, e ancora dopo vent'anni teneva a ripetere, dovendo polemizzare con qualcuno, la battuta su "coloro che studiano il diritto costituzionale sui manuali". Read the rest of this entry »
Chi vince, chi perde
Dopo ogni elezione attendo le analisi di Riccardo. D’accordo o meno, accende lumi. La lucidità spietata di un giovanissimo vecchio “rivoluzionario” (quelli veri, mica quelli delle pistole o “pistola”, quelli che la vivono nelle proprie scelte di vita, altro che “anime belle” o “critici di anime belle”), naturalmente minoranza, come la ragionevolezza e la ragione (i lumi), prima ancora che la coerenza. Buona lettura.
Il postberlusconi (da La catena di S. Libero 383, 8 giugno 2009)
Riepilogo. Da oggi comincia il postberlusconi. Vincono Lega, La Repubblica e Di Pietro. Perdono Noemi, Topolanek, Berlusconi e i poveri coglioni come me, di sinistra. Il sud non vota pių, o per protesta o perché non ha mai capito davvero questa faccenda delle elezioni. Il bipolarismo è una buffonata, la legge elettorale vigente falsifica i risultati. I leader più cialtroni sono i miei di sinistra, che hanno messo la mia scheda (Fava, Vendola e Ferrero: nessuno è stato capace di dialogare) nel tostapane (N.d.r.: op.cit. onoratissimo Riccà). Nei democratici, un combattivo Dc si è rivelato più efficace di tutti i vari marpioni ex Pci: confermarlo (o lui, o Rosy Bindi, o dalla Chiesa). A destra c’è solo un italiano su quattro: basta inciuci e basta timidezze. Il governo, comunque, ora si chiama governo Bossi. Read the rest of this entry »
C’è una cosa
Aggiornamento (ore 20.44): Riccardo Orioles, da La catena di s. Libero 318
"Tecnica del colpo di stato. Ci sono due tipi di persone completamente differenti, in questi giorni, che appaiono confuse fra loro ma non hanno, come esseri umani, assolutamente nulla in comune. Quelli che in buona fede "difendono la vita" e la danno giustamente un valore superiore a ogni altra cosa. E quelli che difendono semplicemente un potere. Read the rest of this entry »
Hanno privatizzato la politica
Le vignette: quella accanto uscirà domani su Liberazione e quella sotto è uscita ieri su Emme (l‘Unità). Ieri, invece, su Liberazione era uscita questa.
Poi ricevo da Riccardo Orioles e pubblico volentieri, una implacabile e lucida analisi del dopo voto. Si può essere più o meno d’accordo, ma certamente è una disamina che non fa sconti a nessuno, compresi ognuno di noi, un contributo di riflessione prezioso e difficile da rintracciare in qualsivoglia giornale. Buona lettura, fino in fondo.
“Promemoria. In sostanza, dopo la tivvù, l’acqua, i telefoni e un po’ di altre cose, hanno privatizzato la politica. Puoi votare Coca-cola e questo è facile, basta votare per l’uomo più ricco del regno sperando che qualche soldino rotoli fino a te. O puoi votare Pepsi, e qui devi perdere un po’ più di tempo a leggere i giornali. Comunque per uno dei due. Alla fine ha vinto Berlusconi ma ha vinto – a modo suo – pure Veltroni. Abbiamo perso Peppone, Don Camillo, ed io. Read the rest of this entry »