Vogliamo i soldi dei mafiosi. La campagna dell’antimafia sociale de i Siciliani. Oggi su Repubblica.
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I Siciliani
Il cavallo e la torre/Pippo Fava
E stasera anche la mia vignetta su PippoFava a 40 anni dall’omicidio. “Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società.” P. Fava.
Prima che la notte
Pippo Fava. Giornalista, drammaturgo, scrittore, intellettuale. Ucciso dalla mafia.
Bellissimo film ieri sera “Prima che la notte“. Bravo Gifuni e tutti gli altri attori, bravo Vicari. Secco, senza un filo di retorica. Vero, onesto. E speranza. Davvero bello. Grazie.
La mafia ha bruciato tutti i palloni da rugby
Sostegno ai “Briganti di Librino”. Oggi per il manifesto.
La mafia minaccia I Siciliani
Questo bel tornare alle minacce mafiose. E mi vanto di essere il vignettista/illustratore dei Siciliani giovani, da sempre.
Oggi per il manifesto.
Ancora
Siria, Yemen, etc. etc. etc. La vigna oggi per il manifesto.
O.t. ieri 67 anni di Riccardo Orioles. Fatemi sognare.
Pippo Fava
Pippo Fava, ucciso dalle mafie 30 anni fa. La vignetta oggi per il manifesto.
Un’altra vignetta per il giornalista e Catania (e l’Italia?).
Il 5 gennaio, in prima serata su raitre il film-documentario.
Lampedusa: volenterosi carnefici
Con due miei disegni in cover, sono usciti i numeri di novembre di Azione Nonviolenta e de I Siciliani giovani.
C’è un filo, tra i tanti, che stavolta unisce le due riviste: la tragedia dei migranti a Lampedusa. Riporto l’articolo di Riccardo Orioles uscito, oltre che su I Siciliani, anche sul suo blog ne il Fatto Quotidiano. “Il primo Campo di Concentrazione tedesco fu aperto a Dachau mercoledì 22 marzo 1933. “Abbiamo preso questa decisione – annunciò il capo della polizia Himmler – per la tranquillità del popolo e secondo il suo desiderio”. Vi venivano rinchiusi, senza processo, mendicanti, vagabondi, zingari, oppositori, omosessuali e altri “elementi asociali”, e poi persone considerate dalle autorità e da gran parte della popolazione non del tutto appartenenti alla razza umana: ebrei, polacchi, russi, rom, slavi. (…) (Continua la lettura dell’articolo).