Plantu su Paparazzin e altre mirabolanti avventure internazionali

leave a comment

Tempo di segnalazioni. Oggi su Liberazione, la mia vignetta sull’opinione pubblica in prima (e bella intervista di Antonella Marrone alla prof.ssa Nadia Urbinati all’interno). E ancora la mia intervista a Nasim (uscita su Liberazione domenica scorsa) è tradotta in “Farsi” sul suo sito afgano. Saluti a te Nasim e un abbraccio forte. L’ultima segnalazione è riferita a domenica prossima. Uno spettacolare numero di Paparazzin estivo di 4 pagine. Spettacolare per il contributo dei tanti ottimi autori (per citarne alcuni: Scalia, Makkox, Bertolotti e De Pirro, Baraldi, Kanjano e Ferro, Frago e Mazza, Manlio 3, Pecorari, Frau, Pinna, Natangelo, Spanò, Biani) ma stavolta spicca la prima partecipazione di uno grosso grosso, lo storico “dessinateur de presse” (da 36 anni) di "Le Monde": Jean Plantu. Un personaggio, ma prima ancora una brava persona. Conosciuto a Forte dei Marmi a settembre, siamo rimasti in contatto soprattutto parlando di vignette e impegno per la pace. Plantu è anche il fondatore di "Cartooning For Peace" e il suo invito a partecipare alle iniziative del 2009 mi riempie di gioia. Così è stato quasi naturale chiedergli un lavoro per Paparazzin e la sua vignetta (sulla guerra nel Caucaso) uscirà puntuale dopodomani (domenica 24). Grazie Jean! Motivo in più per non perdere il cartaceo in edicola, solo domenica sul fogliaccio catto-protestant-anarchic-internaz-communist Liberazione.

Written by Mauro Biani

Agosto 22nd, 2008 at 5:45 pm

No Responses to 'Plantu su Paparazzin e altre mirabolanti avventure internazionali'

Subscribe to comments with RSS or TrackBack to 'Plantu su Paparazzin e altre mirabolanti avventure internazionali'.

  1. Ma Plantu lo sa che in Italia la satira disegnata non se la caga piu’ nessuno e fa notizia solo quella televisiva o quella delle piazze? Lo avete avvisato che stava per sprecare una vignetta? E ora non rispondere che non e’ vero, perche’ se in Italia ci fosse ancora un pubblico per la satira disegnata Paparazzin sarebbe gia’ una rivista autonoma con svariate migliaia di abbonati, come accade in tanti altri paesi europei. Questo simpatico ritrovo telematico e’ come una riserva indiana che preserva una nobile tradizione, ma quanti sono interessati alla medicina naturale navajo e alla tecnica di realizzazione delle punte di freccia nell’era della mitragliatrice?

    utente anonimo

    22 Ago 08 at 18:13

  2. Caro passante,

    fa piacere osservare che la riserva indiana, per quanto circoscritta, e’ comunque ben frequentata, al punto che c’e’ chi si prende la briga di commentare a caldo appena appare la notizia di un nuovo paparazzin. Il punto comunque non e’ quello di fare audience, ma proprio quello di preservare le tradizioni sciamaniche che trasformano i giganti in topolini con la magia di una risata. La ragione di questo accanimento sugli scarabocchi (illustrati e non) e’ molto semplice: quando l’avvelenamento cerebrale e culturale del Paese avra’ raggiunto la sua fase terminale, solo gli stregoni e gli uomini della medicina avranno gli strumenti per salvare il maggior numero possibile di neuroni dei loro simili, e da qui la necessita’ di custodire i segreti misteriosi della risoterapia. Il suggerimento sugli abbonamenti lo raccogliamo volentieri: i primi cento euro di abbonamento sostenitore ce li mandi tu? Ti promettiamo di spedirti per email in anteprima con un giorno di anticipo il PDF di tutto quello che uscira’ in edicola, poi quando avremo raccattato abbastanza soldi chiederemo il preventivo alla tipografia e al distributore, tenendo a portata di mano una adeguata quantita’ di cardiotonici. Spiccare il volo e’ meno facile di quanto sembri, ma se ci aiuti a tirare su un po’ di soldi o se sei ricco di famiglia e vuoi fare il mecenate della nostra arte, ci mettiamo volentieri a tua disposizione…

    Cordiali Saluti

    Alvise Spano’

    utente anonimo

    22 Ago 08 at 18:41

  3. “…quando l’avvelenamento cerebrale e culturale del Paese avra’ raggiunto la sua fase terminale, solo gli stregoni e gli uomini della medicina avranno gli strumenti per salvare il maggior numero possibile di neuroni dei loro simili, e da qui la necessita’ di custodire i segreti misteriosi della risoterapia…”

    Ben detto!

    Rosa

    utente anonimo

    23 Ago 08 at 18:21

Leave a Reply

*