Il 19 luglio 1992 Rita, Rituzza come la chiamava Paolo, scriveva:
“Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita… Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci. Borsellino sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta”.
Ma poi continua dicendo
“bisogna rendere coscienti i ragazzi che vivono nella mafia, che al di fuori c’è un altro mondo, fatto di cose semplici ma belle, di purezza, un mondo dove sei trattato per ciò che sei non perché sei figlio di quella persona o perché hai pagato per farti fare quel favore. Forse un mondo onesto non ci sarà mai, ma se ognuno di noi prova a cambiare ce la faremo” (…).
25 luglio 2004: un fiore per Rita Atria.
Uomini Liberi
[..] Esultiamo per la liberazione di P. Giancarlo Bossi! In realtà Giancarlone è sempre stato libero. Mi spiego. Ci sono uomini che tutti i giorni danno dignità ad una parola usata e abusata come “Libertà”. La spie [..]
broiolo
2 Ago 07 at 07:50 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>