Tra un uovo e una colomba, proviamo a parlare di gente che paga con la vita
Benedetto, scendi dal balcone se hai coraggio! Vai in trincea!
Solo un giornale pieno di sincera spiritualità anticlericale intrisa di valori cristiani può permettersi di sfottere il vaticano usando le parole di un vescovo. E’ il nostro regalo di pasqua per dimostrare che lo spirito è più forte delle pallottole. (leggi l’articolo su "Mamma!")
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Resurrezione
Croci
E poi, su "Mamma!" nuova inchiesta di Ulisse Acquaviva:
Non chiamatelo sciacallaggio: è solo un mercato in ripresa.
Chi ha orecchie per intendere, in tenda.
La vignetta è uscita ieri, mercoledì 8, su Liberazione.
Dopo 5 anni di repliche in Irak, ancora tutto esaurito. Quanto è buona la colomba! (Paparazzin 35)
Paparazzin Pasquale (il n° 35)! Su Liberazione, il paginone centrale, come segnalato. Ecco le mie tre vignette, il PDF, e come d’uopo, i titoli. “Dopo 5 anni di repliche in Irak, ancora tutto esaurito. QUANTO E’ BUONA LA COLOMBA! A seguito dei successi ottenuti in Kossovo, Afghanistan, Irak, Cecenia, Darfur, Somalia, Birmania e Bolzaneto, l’infaticabile colomba della pace avvistata anche negli uffici di Alitalia e nei cieli del Tibet. Il dubbio degli scienziati: che porti sfiga?”. Il resto nel PDF. Buona pasquetta.
Ingerenze
O.T. autodenuncia: la vignetta qui a sinistra è un plagio. A parte queste facezie, mi preme ricordare ai gentili passanti e ripassanti che domani, domenica di Pasqua esce il 35esimo Paparazzin su Liberazione. Un paginone centrale e speciale zeppo di temi ed autori. La Pasqua, il Tibet, l’Irak e la guerra quinquennale, la 194, la Sinistra ed altri sfaceli, saranno trattati dalle consuete matite sagaci e penne salaci da Baraldi, Bersani, Biani, Franzaroli, Pinna, Marco Scalia, Schietroma, Spanò, Vicari, Viscontessa, in un numero pieno come un ovulo di Pasqua. Orsù, gioiosamente recatevi alle edicole in massa. Ed ora buon Passaggio a tutti (che altro dire a passanti e ripassanti) con la rituale (i riti sono importanti) segnalazione di “Collocazione provvisoria” scritta da Tonino Bello (che era persino vescovo, pensa te).