Su il Mucchio Selvaggio di marzo, comincia una serie tra il giornalismo, il fumetto e la satira, in collaborazione col fido Gubitosa. "Macchie Selvagge", e il primo è sui nostri eroi israeliani.
9 Mar 09 at 19:07 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Macchieselvagge come idea non mi pare niente male, alla prova dei fatti invece delude di brutto.
Una rubrica il cui testo pare totalmente estraneo allo spirito del giornale, una mazzata di politicamente corretto da stendere un bove, una macchia, appunto, totalmente fuori fuoco, avulsa dal contesto che la ospita.
Magari siete solo in rodaggio, magari Gubitosa aveva la febbre…..
alla prossima.
gianfkiller
utente anonimo
9 Mar 09 at 20:14 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Ciao Gianfkiller, a me la tavola pare didascalica, forse eccessivamente verbosa, di difetti ne possiamo trovare tanti, tranne il fatto che sia “politicamente corretta”.
Per me politicamente corretto e’ dire “l’occupazione e’ male, ma anche il terrorismo”.
Per me politicamente corretto e’ mettere una voce palestinese per ogni voce israeliana. Qui di fa parlare solo israeliani, si e’ deriso il sionismo con capitan israele che si pulisce il culo con la carta onu, si e’ parlato di chi lo combatte dall’interno sfidando la galera.
Questa non e’ una tavola cerchiobottista, ma profondamente antisionista. E’ solo che oggi per essere antisionisti in modo intelligente bisogna evitare di lasciare appigli a chi usa con troppa leggerezza l’etichetta di antisemiti.
E quindi facciamo parlare gli ebrei contro l’occupazione. Le storie di “traditori” del proprio fronte fanno molto male a chi sostiene l’occupazione in nome di una presunta autodifesa.
A mio avviso questa azione culturale, che valorizza personaggi ignorati dalle cronache, e’ molto piu’ efficace della solita retorica bifronte in cui ha ragione chi ha avuto piu’ vittime.
Ma se tutto questo c’e’ bisogno di spiegarlo, forse dobbiamo chiederci dov’e’ che abbiamo sbagliato, e in che modo si sarebbe potuto rendere piu’ chiaro il messaggio.
Se poi per te e’ politically correct tutto quello che non mostra bambini palestinesi uccisi, non racconta crimini di guerra israeliani, non genera rabbia e non chiama nessuno assassino allora il problema e’ nel diverso significato che attribuiamo a questo termine, e allora chiariamoci su questo.
Se una tavola cosi’ circolasse in Israele, che reazione pensi che avrebbe? Sarebbe ignorata in quanto descrive azioni “corrette politicamente”? E allora che bisogno c’era di arrestare quei tizi se erano politicamente corretti?
Ripeto, questo esperimento iniziale avra’ tanti limiti e difetti, sara’ troppo didascalico, poco narrativo, tutto quello che vuoi, ma non credo proprio che questi contenuti possano essere marchiati come buonisti e politically correct, non piu’ di quanto non siano state accettate le azioni di quelle persone all’interno di Israele.
Se vuoi approfondire la questione per discuterne, puoi anche dare un’occhiata all’articolo da cui e’ nata questa idea di tavola a fumetti:
10 Mar 09 at 10:41 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Bulldozer, tribunali militari, censura, coloni, muro, acqua e voti. Una descrizione congrua in meno di una pagina. Chiamiamolo “volume primo” di un interessante manuale per chi del conflitto non sa – e spesso non vuole sapere – nulla. Un buon lavoro davvero. Con una seconda pagina – il “volume secondo” – sarà poi possibile includere le connivenze, la propaganda, la posizione prona dell’occidente in generale e dell’Italia in particolare, laddove non sarà materialmente possibile parlare di politicamente corretto. Per assenza di materia prima.
grazie mauro
:-*
TYTTY_
9 Mar 09 at 08:47 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
bellissima!
SLec
9 Mar 09 at 14:58 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Glitterfy.com – Glitter Graphics
iry50
9 Mar 09 at 19:07 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Macchieselvagge come idea non mi pare niente male, alla prova dei fatti invece delude di brutto.
Una rubrica il cui testo pare totalmente estraneo allo spirito del giornale, una mazzata di politicamente corretto da stendere un bove, una macchia, appunto, totalmente fuori fuoco, avulsa dal contesto che la ospita.
Magari siete solo in rodaggio, magari Gubitosa aveva la febbre…..
alla prossima.
gianfkiller
utente anonimo
9 Mar 09 at 20:14 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Ciao Gianfkiller, a me la tavola pare didascalica, forse eccessivamente verbosa, di difetti ne possiamo trovare tanti, tranne il fatto che sia “politicamente corretta”.
Per me politicamente corretto e’ dire “l’occupazione e’ male, ma anche il terrorismo”.
Per me politicamente corretto e’ mettere una voce palestinese per ogni voce israeliana. Qui di fa parlare solo israeliani, si e’ deriso il sionismo con capitan israele che si pulisce il culo con la carta onu, si e’ parlato di chi lo combatte dall’interno sfidando la galera.
Questa non e’ una tavola cerchiobottista, ma profondamente antisionista. E’ solo che oggi per essere antisionisti in modo intelligente bisogna evitare di lasciare appigli a chi usa con troppa leggerezza l’etichetta di antisemiti.
E quindi facciamo parlare gli ebrei contro l’occupazione. Le storie di “traditori” del proprio fronte fanno molto male a chi sostiene l’occupazione in nome di una presunta autodifesa.
A mio avviso questa azione culturale, che valorizza personaggi ignorati dalle cronache, e’ molto piu’ efficace della solita retorica bifronte in cui ha ragione chi ha avuto piu’ vittime.
Ma se tutto questo c’e’ bisogno di spiegarlo, forse dobbiamo chiederci dov’e’ che abbiamo sbagliato, e in che modo si sarebbe potuto rendere piu’ chiaro il messaggio.
Se poi per te e’ politically correct tutto quello che non mostra bambini palestinesi uccisi, non racconta crimini di guerra israeliani, non genera rabbia e non chiama nessuno assassino allora il problema e’ nel diverso significato che attribuiamo a questo termine, e allora chiariamoci su questo.
Se una tavola cosi’ circolasse in Israele, che reazione pensi che avrebbe? Sarebbe ignorata in quanto descrive azioni “corrette politicamente”? E allora che bisogno c’era di arrestare quei tizi se erano politicamente corretti?
Ripeto, questo esperimento iniziale avra’ tanti limiti e difetti, sara’ troppo didascalico, poco narrativo, tutto quello che vuoi, ma non credo proprio che questi contenuti possano essere marchiati come buonisti e politically correct, non piu’ di quanto non siano state accettate le azioni di quelle persone all’interno di Israele.
Se vuoi approfondire la questione per discuterne, puoi anche dare un’occhiata all’articolo da cui e’ nata questa idea di tavola a fumetti:
http://www.giornalismi.info/gubi/articoli/art_1593.html
utente anonimo
9 Mar 09 at 20:50 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Carlo, Mauro, complimenti.
ggugg
10 Mar 09 at 10:41 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Bulldozer, tribunali militari, censura, coloni, muro, acqua e voti. Una descrizione congrua in meno di una pagina. Chiamiamolo “volume primo” di un interessante manuale per chi del conflitto non sa – e spesso non vuole sapere – nulla. Un buon lavoro davvero. Con una seconda pagina – il “volume secondo” – sarà poi possibile includere le connivenze, la propaganda, la posizione prona dell’occidente in generale e dell’Italia in particolare, laddove non sarà materialmente possibile parlare di politicamente corretto. Per assenza di materia prima.
^^v^^
utente anonimo
10 Mar 09 at 13:48 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>