La vignetta (uscita su Emme, con l‘Unità di lunedì 12) si riferisce alla proposta di legge che vuole assegnare lo status di combattente a chi aderì a Salò.
Poi riporto a seguire, una riflessione (dalla "catena di s.libero" 14 gennaio 2009 n. 380) di Riccardo Orioles sulla situazione in mediooriente, e non solo. Buona lettura.
Maschi adulti e bambini
Va molto bene, la guerra contro i bambini. Dopo tanti falsi allarmi e delusioni, finalmente stiamo vincendo noi adulti, senza discussioni. Dopo anni e anni di lotta – in Bosnia, in Africa, alle fermate dei bus a Tel Aviv, davanti alle baracche dei campi profughi in Palestina – si comincia a intravvedere una svolta, una soluzione. Non possono più resistere molto a lungo. Non è solo questione di tecniche moderne, di bombe al fosforo e cinture esplosive. E’ che finalmente ci siamo liberati da tutte quelle vecchie superstizioni (quanta gente, fino a pochi anni fa, ci credeva ancora!) per cui non puoi cacciare le rondini, non puoi bruciare i cani per divertirti con la benzina, non puoi picchiare le donne e manco ammazzare i bambini. Medioevo, tabù. Ora tutto è diventato più moderno e più civile. Che crepino! Abbiamo delle strategie da seguire. Non si può fare la frittata senza rompere qualche uovo. Effetti collaterali. Ci dispiace. E, tutto ciò, in nome delle culture più moderne – geopolitk, squilibri demografici, spazi vitali – come delle più antiche. Tornano i vecchi dei del deserto – Jahvè, Allah, Baal, Marduk e altri ancora – di nuovo ghignanti e urlanti, nutriti a dismisura di sangue umano. "Zitto, che sei un ragazzo!" urlano i sacerdoti. "Femmina immonda, taci!". "Ammazza, ammazza anche tu, se sei un uomo!". Luride barbe di patriarchi e visi di giovani maschi hanno le stesse espressioni dure e tese, religiosamente concentrate a ben ammazzare. Urlano disperatamente i bambini, ma il tabù è finito. Due sono morti così, urlando di paura, finchè il piccolo cuore è esploso. E questa è la terra santa, terra di dio. Se mai un governo civile – per qualche benedizione di alieni, per una qualche invasione da qualche altro pianeta – dovrà reggere prima o poi quelle terre, la prima cosa da fare sarà radere al suolo tutte le pietre antiche, dalle moschee di Omar ai muri del pianto. Grandi totem preistorici intrisi di sangue umano, giochi sanguinolenti di sacerdoti. Bruciate le bibbie, per Dio, fate a pezzi i corani! I libri delle stragi, dell’occhio per occhio, dei pastori feroci coi greggi delle pecore e quelli degli esseri umani.
* * *
Io, io sto con gli ebrei, come son sempre stato. Ma dove sono gli ebrei? Qualche migliaio, ne è rimasto; quelli che nelle piazze dicono, con immenso coraggio, "non ammazzate". Gli altri sono ormai un’altra cosa, una tribù medioorientale, una delle tante. Alauiti di Siria, sunniti di Mesopotamia, sciiti, askenaziti, sefarditi: nomi che un tempo erano religiosi e nobili e aspiranti al divino, e ora mero pretesto per un’identità di dominatori. Nessuno parli più di Anna Frank., o dell’Islam di Dio, o dell’"Ascolta Israele". Come, in questo macello ipocrita, se ne può parlare? Qualcuno, alla fine, avrà torto, qualcuno avrà avuto ragione. Ma tutti avranno ammazzato i bambini, chi più e chi meno, chi prima e chi dopo, a seconda delle opportunità. Pochissimi saranno rimasti veri ebrei e veri palestinesi. Nella storia, se storia ancora ci sarà, resterà l’impazzimento collettivo di una razza umana ferocemente suicidata dai suoi maschi adulti. Ed essi, sulle macerie di tutto, sono lì a martellarsi coi due pugni il petto urlando a denti scoperti il grido della vittoria, pre-umano.
Inutile dare lo status di combattenti agli ax di Salò. Sono quasi tutti morti e la pensione, tranquillo, non l’hanno mai avuta. Naturalmente in queste vicende, dove mucchi di persone sono state coinvolte non mi piace fare dell’erba quello che si fa di solito. C’erano quelli della decima e magari gli incastrati dalla suddivisione dell’Italia in due. Magari quelche alpino della Julia o coloro che messi davanti alla scelta del plotone di esecuzione, la fabbrica in Germania o far parte di questa repubblichina. Molti hanno scelto male. Non tutti hanno avuto la forza di disertare, e molti di quelli che sono stati ripresi sono stati messi al muro. Ed hanno magari aderito anche loro a sta situazione grottesca. A questi penso, accomunati ai fascistoni del tempo,magari solo in cerca di un pezzo di pane muffito. Qualcuno disse che non bisogna guardare alle guerre per le conquiste dei territori, ma per i costi e le perdite che causa. Io non odio quelli che hanno aderito a Salò. Ho smesso di odiarli quando ne ho guardato negli occhi, uno che c’è caduto. E poteva capitare a te , a me, a chi magari legge queste stupide righe.
Questo però non giustifica sta minchiata politica. Io posso distinguere alcune situazioni dell’epoca ma sta michiata nel 2009 che senso ha ? riabilitare un nonno ? Boooh
MarcoC.
utente anonimo
13 Gen 09 at 19:25 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Marco, è esattamente quello che penso. Anch’io ho conosciuto bene persone che hanno aderito a Salò. Anche volontari e giovanissimi. Ho imparato ad ascoltare tutti e questo mi è servito ad affinare orecchie, ad aguzzare occhi e forse a stimolare meglio i neuroni. Ma questa legge è nel solco di chi vuole azzerare tutto creando ancor più confusione e mancanza di memoria. Scopi biecamente politici di irresponsabili cialtroni al potere. L’Italia è ancora una repubblica costituzionale antifascista e il giudizio della storia è netto, ma va ricordato e difeso, sempre. Specie dai cialtroni per quanto potere abbiano.
M.
broiolo
13 Gen 09 at 19:48 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Anch’ io la penso come voi.
Mio padre dovette scegliere tra Salò e il plotone di esecuzione, così almeno lui racconta.
Mio padre non avrebbe mai potuto essere un resistente, con il carattere che aveva e ancora ha.
ma non è nemmeno stato un fascista.
Aveva solo voglia di sopravvivere.
D’ altronde … se non avesse fatto quella scelta …io pure non sarei mai nata.
E’ difficile giudicare i propri genitori….
Ma per quanto io voglia bene a mio padre, non trovo giusto mettere sullo stesso piano la scelta di essere partigiano e quella di andare a Salò, anche se in costrizione.
I partigiani della zona tra l’altro aiutarono mio padre a scappare da Salò,dopo l’arrivo degli alleati, almeno così lui racconta, : avevano capito che era una persona che non aveva voglia nè di ammazzare e nè di farsi ammazzare.
senzanome
14 Gen 09 at 13:29 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>