Si chiamava Mosè, già e come sennò?

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10 anni e l’attaversamento del nostro mar rosso. 10 anni, praticamente accompagnati nel nostro presente. Mosè, da cucciolo a cagnone, “il cagnone più bonaccione e spaurito che abbia conosciuto, abbaiava per difendersi dal mondo” come lo ha definito un nostro grande amico. Le nascite dei nostri 2 bimbi, accolti con festose annusate e scodinzolii discreti. Discreto come era lui, un cagnone filosofo. E ieri mattina Mosè ci ha salutato, silenzioso e discreto senza fronzoli, da un momento all’altro. E lo abbiamo pianto assieme.
Alvise S., da par suo, ha voluto unirsi al ricordo e con grande piacere pubblico qui sotto il suo pezzo (che oggi sarà insieme alla vignetta su Liberazione edizione freepress).
Oggi sono incazzato perché è morto il cane di Mauro Biani. Ci ho messo più di un anno per rassicurare Mosè e fargli una carezza in testa senza scatenare le fughe precipitose dei primi tempi. E ora tutto questo allenamento gettato alle ortiche mi manda in bestia. Un cane è come un ideale : non sai mai dove ti porta, ma intanto lo segui, anche controvento, ti ci fai trasportare e dà forma alla tua vita senza che tu ne ne accorga. So bene il dolore che si prova in questi casi : nessuno mi aveva avvertito che quel maledetto criceto andava in letargo, e così lo abbiamo seppellito in giardino, non prima di avergli somministrato delle gocce per il cuore che usava mia zia. Ma che ce ne frega di Mauro Biani, del suo cane e del mio criceto? Cari miei, di questi tempi i mass-media fanno un pò quel cazzo che gli pare. O volete forse paragonare il nostro piccolo necrologio con lo stupro del servizio pubblico che si consuma sui divani di «porta a porta» ? E poi da quando Alfano ci ha dato via libera, sai che gusto a dire che il Papa non ha mai capito una mazza di animali e che probabilmente in Paradiso i cani come Mosè sono più graditi dei faccendieri dello Ior ? E allora lasciateci consumare in pace il nostro dolore, e ringraziate che siamo buoni e non usiamo privatamente il nostro potere mediatico per fondare un partito che manda a puttane l’Italia nell’interesse della P2. Al massimo lo usiamo pubblicamente per non far affondare un partito mandato a puttane assieme all’Alitalia da chi fa gli interessi della P2. E di passaggio vi parliamo anche di Mosè”.

Written by Mauro Biani

Settembre 22nd, 2008 at 1:59 am

No Responses to 'Si chiamava Mosè, già e come sennò?'

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  1. …dà forma alla tua vita senza che tu ne ne accorga…

    è proprio vero.

    Ciao, piccolo Mosè…

    mericonci

    22 Set 08 at 10:03

  2. Mi dispiace davvero tanto, Un abbraccio fortissimo a tutti voi.

    Massimo Gariano

    utente anonimo

    22 Set 08 at 10:06

  3. Io dopo ci ho dovuto rinunciare ai cani (non ce se crede se non si prova) e son passati più di 25 anni…

    dirkgently1

    22 Set 08 at 10:16

  4. Ciao Mosè, di sicuro troverai tanti amici con cui giocare …e se vedi una cagnetta smorfiosa dalle un bacetto da parte mia …

    un abbraccio forte caro Mau

    Danith

    22 Set 08 at 11:32

  5. Un paradiso? Se c’è è per loro e la compagnia tanto bella che sarebbe un paradiso anche per noi.

    Ciao Mosè, un bacio a te e a tutti gli amici che ti aspettavano.

    utente anonimo

    22 Set 08 at 15:24

  6. Uomini e bestie tu salvi, Signore. (Salmo 35, 7)

    Alberto

    utente anonimo

    22 Set 08 at 15:31

  7. Ciao Mosè… almeno tu non dovrai più viaggiare con Trenitalia!!!

    utente anonimo

    22 Set 08 at 16:18

  8. Ciao Mose’!!!

    evito di riportare la fine di alcuni miei gatti eh…

    zigotecomics

    22 Set 08 at 18:24

  9. Il cane mi domanda

    e non rispondo.

    Salta, corre pei campi e mi domanda

    senza parlare

    e i suoi occhi

    sono due richieste umide, due fiamme

    liquide che interrogano

    e io non rispondo,

    non rispondo perché

    non so, non posso dir nulla.

    In campo aperto andiamo

    uomo e cane.

    Brillano le foglie come

    se qualcuno le avesse baciate

    a una a una,

    sorgono dal suolo tutte le arance

    a collocare piccoli planetari

    su alberi rotondi

    come la notte, e verdi,

    e noi, uomo e cane, andiamo

    a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio,

    nella campagna cilena,

    fra le limpide dita di settembre.

    Il cane si ferma,

    insegue le api,

    salta l’acqua trepida,

    ascolta lontanissimi latrati,

    orina sopra un sasso,

    e mi porta la punta del suo muso,

    a me, come un regalo.

    E’ la sua freschezza affettuosa,

    la comunicazione del suo affetto,

    e proprio lì mi chiese

    con i suoi due occhi,

    perchè è giorno, perchè verrà la notte,

    perchè la primavera

    non portò nella sua canestra

    nulla

    per i cani randagi,

    tranne inutili fiori,

    fiori, fiori e fiori.

    E così m’interroga il cane

    e io non rispondo.

    Andiamo uomo e cane uniti

    dal mattino verde,

    dall’incitante solitudine vuota nella quale solo noi

    esistiamo,

    questa unità fra cane con rugiada

    e il poeta del bosco,

    perchè non esiste l’uccello nascosto,

    ne’ il fiore segreto, ma solo trilli e profumi

    per i due compagni:

    un mondo inumidito dalle distillazioni della notte,

    una galleria verde e poi un gran prato,

    una raffica di vento aranciato,

    il sussurro delle radici,

    la vita che procede,

    e l’antica amicizia,

    la felicità

    d’essere cane e d’essere uomo trasformata

    in un solo animale

    che cammina muovendo

    sei zampe

    e una coda

    con rugiada.

    ( Ode al cane di Pablo Neruda )

    …un solo animale che cammina muovendo ? zampe e ? code…

    Un arrivederci da Rosa e i suoi amici randagi

    utente anonimo

    22 Set 08 at 18:37

  10. Quando ti muore un familiare.. che dire.

    utente anonimo

    22 Set 08 at 19:18

  11. spero che lassù incontri la mia Camomilla… che gli anni passano e non smette mai di mancarmi…

    ti abbraccio forte

    utente anonimo

    22 Set 08 at 19:28

  12. Un bacio grande a voi e a Mosè l’augurio di un paradiso foderato di bistecche

    illogicallegria

    22 Set 08 at 21:01

  13. porca miseria. Anch’io ho un cane un incrocio tra husky e lupo. Al pensiero sto male. Posso capire il legame, Mauro.

    Il Salmo citato nei commenti regala grande speranza.

    Sioux

    22 Set 08 at 22:01

  14. Mauro, sempre a proposito di cani ti /vi segnalo questo articolo http://www.vaol.it/home.jsp?idrub=75621

    Con la speranza che i responsabili vengano puniti.

    Sioux

    22 Set 08 at 23:13

  15. Grazie davvero a tutti. Un abbraccio.

    Mauro

    broiolo

    23 Set 08 at 00:01

  16. è qualcosa a cui mi fa terrore pensare.

    mi spiace tantissimo, mauro.

    utente anonimo

    23 Set 08 at 04:17

  17. “Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al Ponte dell’Arcobaleno.

    Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme.

    C’è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene.

    Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati.

    Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro…

    Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l’orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l’impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.

    Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.

    Allora attraverserete,insieme , il Ponte dell’Arcobaleno.”

    (leggenda indiana, autore ignoto)

    settantasette

    23 Set 08 at 05:03

  18. perdonami leggo solo ora..

    ti abbraccio amico mio

    TYTTY_

    24 Set 08 at 09:21

  19. Un pensiero va anche a Matisse.Per 15 anni c’e’ stata,in tutto e per tutto.Maria.

    utente anonimo

    24 Set 08 at 12:15

  20. DA QUANDO

    Da quando la mia bocca è quasi muta

    amo le vite che quasi non parlano.

    Un albero; ed appena – sosta dove

    io sosto, la mia via riprende lieto –

    il docile animale che mi segue.

    Al giogo che gli è imposto si rassegna.

    Una supplice occhiata, al più, mi manda.

    Eterne verità, tacendo, insegna.

    U.Saba

    utente anonimo

    24 Set 08 at 14:25

  21. Dopo questa bella poesia, posso solo scriverti che mi dispiace sinceramente per questa perdita.

    kneff

    24 Set 08 at 15:43

  22. Ciao Mauro, ripasso da qui dopo tanto e ti mando un grande abbraccio. I nostri “figli pelosi” ci accompagnano per tratti di strada che rendono unici con la loro presenza.

    Maria

    utente anonimo

    29 Set 08 at 13:37

  23. ..ma loro mica muoiono: vanno a farsi un giro e poi tornano. o ti aspettano.

    ciao

    marissamora

    2 Ott 08 at 16:49

  24. oggi ci ha lasciato la mia cagnolina di 14 anni, Luna. il vuoto è immenso. volevo solo dirti grazie per la vignetta.

    utente anonimo

    15 Ott 08 at 17:31

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