L’8 marzo è trascorso da qualche giorno. In Iran donne che manifestano per i loro diritti vengono imprigionate (“perché non portino discredito o argomenti al nemico USA” dirà chi le imprigiona, sigh). Di qua invece, c’è chi pensa di imporre un modello unico di famiglia, come se lo stare insieme, condividere, sentirsi una famiglia, dipendesse da una o più istituzioni, religiose o meno. Allora ripensando a queste 2 notizie mi torna in mente la bellezza di Naìi. Era il 1990 e mi innamorai degli occhi di una donna. Credevo che la filmografia iraniana fosse sinonimo di noia e andai a prendere il film (proprio la “pizza”) da un iraniano (potenza della Distribuzione indipendente…) con un certo snobismo nazionalpopolare (uh), per proiettarlo ad un cineforum sulle culture “altre”, organizzato dal mio gruppo scout. “Bashù lo straniero”, il titolo. Furono i suoi occhi, quelli di Naìi, quelli della foto sul cartellone, che cominciarono a farmi cambiare idea. Quel fazzoletto, quel velo (messo per i lavori nel campo di grano), non nascondeva tristezze o propositi distruttivi, svelava, invece, tutta la bellezza, la forza, l’umanità della protagonista che protagonista era, costruttrice mai doma di un futuro che durante il film solo a lei appariva chiaro e faticosamente pieno di speranze. Nè un uomo, nè un anziano, capiva, immaginava. Grazie alla bellezza, grazie alle Naìi del mondo.
“Durante la guerra Iran-Iraq (1980-88) il decenne Bashù di pelle scura che vive nell’arido Sud perde in un bombardamento famiglia e casa e si avvia, solo, verso la regione del Gilan, nel fertile Nord dove tutto gli è estraneo, persino il dialetto. Lo accoglie nella sua piccola fattoria, nonostante l’opposizione di parenti e vicini, Naii, madre di due bambini col marito al fronte. Nella donna, Bashù trova una seconda madre e nel marito di lei, che rientra mutilato, un nuovo padre. Profondamente intrecciati, realtà e simboli si alternano in questo nitido, complesso e coinvolgente film che ha per telaio narrativo il Mito: “… alla fine della storia i fili avranno intrecciato l’Arazzo, la trama avrà scoperto l’Immagine.” (Emanuela Imparato). I fili della guerra e del dolore si annodano a molti altri: la povertà, la memoria, la tendenza autodistruttiva di Bashù, la matrice originaria della Natura e della Terra, la fiera tenacia amorosa di Naii, il ruolo delle donne indomite nell’ostinata ricerca della pace e della tolleranza”. (Fonte della recensione).
Credo che l’ostinazione della Chiesa sulla “famiglia tradizionale” sia proprio un voler consolidare la differenza di genere come discriminante nella società: l”a donna è e deve restare sottomessa all’uomo, e questo può realizzarsi solo attraverso la famiglia”, sembra dirci il Vaticano. Io non capisco e non accetto.
animasalva
12 Mar 07 at 14:22 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
che idiozia
utente anonimo
13 Mar 07 at 09:56 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
QUESTO E’ L’ANNO DELLA BIOMASSA
Non hai un euro?
con il tuo comitato autonomo volete passare al business nel settore dell’energia per potervi acquistare macchine elettriche o a idrogeno, motori di schiietti, centrali per l’elettrolisi?
Hai un associazione di volontariato , croce rossa, assistenza disabili, solidarietà internazionale, e dovete rimpinzare le casse perchè siete al verde?
Sei il sindaco di un comune che si vuole gemellare con un comune povero per aiutarlo ad emergere con interventi mirati?
Volete costruire giardinetti con scivoli, ponti, giostre e altalene per bambini di ogni parte del mondo?
Non avete i soldi per finire di pagare il mutuo della casa?
Avete spese condominiali assurde e volete trovare la maniera di non pagarle in accordo con gli altri condomini?
La soluzione è la biomassa.
il perimetro del vostro condominio, giardino o della vostra azienda
un filare a bordo campo
un terreno incolto vicino alla ferrovia
il piazzale di un supermarket
il terreno dietro al cimitero
Le piante a bordo strade provinciali o comunali, ovviamente dove ci sono guard rail o al di là dei fossi, altrimenti le macchine ci vanno a sbattere.
il bordo di un canale
il bordo di una strada in sterrato
OVUNQUE POTETE PIANTARE ALBERI A COSTO QUASI ZERO (SEMI O TALEE AUTOPRODOTTE) CON IL PERMESSO DEL SINDACO O DEI PADRONI DEI TERRENI ED OTTENERE IN 6-7 ANNI GUADAGNI DA CAPOGIRO
Rubinie, querce, castagni, pioppi, noci ed anche ciliegi sono l’ideale.
Con la biomassa puoi fare concimi naturali, legno per mobili, pasta di legno per le cartiere, fibre vegetali, legna da ardere, frutti e semi (castagne, ciliege, noci, …), segatura, giochi per giardinetti d’infanzia, pali, bancali, ed anche case e pavimenti… qualsiasi cosa.
questo è l’anno della biomassa, ricordati.
QUESTO E’ L’ANNO DELLA BIOMASSA.
utente anonimo
13 Mar 07 at 11:16 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
quarda caso io proprio sono nato li sono un iraniano di regione ghilan dove kia rostami ha fato qesto film da 2 anni leggo il tuo blog il mondo diventato cosi piccolo caro mauro
ti mando indirizzo di associazione donne democratiche iraniane in italia che sono miei amici
utente anonimo
14 Mar 07 at 01:31 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Carissimo iraniano, ben trovato e grazie davvero per la tua pluriennale attenzione. In realtà è Bahram Beizai il regista, senza nulla togliere al grande Kiarostami. Il sito dell’associazione donne iraniane, gran bel sito, ed invito tutti a visitarlo.
Grazie ancora,
Mauro
broiolo
14 Mar 07 at 23:29 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>