Senza sconti di civiltà

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Ieri sera a "l’Infedele”. La profess.ssa di sociologia, generale Alberoni, tra le ragioni di impossibilità di integrazione di immigrati musulmani in Italia, adduce: – Loro c’hanno l’harem – . Senza farla troppo lunga, temo che il Soggetto dell’ultimo libro della prof.ssa, più che cacciato, se la stia dando a gambe levate. Anche da lei.

Written by Mauro Biani

Febbraio 23rd, 2006 at 6:15 pm

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13 Responses to 'Senza sconti di civiltà'

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  1. purtroppo l’ho sentita anch’io…povero mondo!

    micvitt

    23 Feb 06 at 18:58

  2. dai, dimmi che te la sei inventata..

    talib

    23 Feb 06 at 22:48

  3. anch’io…

    eliseablu

    24 Feb 06 at 04:07

  4. com’è caduta in basso la sociologia….. ciao

    palommellarossa

    24 Feb 06 at 08:33

  5. É UNA VERGOGNA!

    UN CONTO É SE QUESTO PENSIERO ARRIVA DA UN CITTADINO QUALSIASI, O UN CALDEROLI QUALSIASI!

    MA UNA DOCENTE, NON DOVREBBE MAI SCENDERE A QUESTO LIVELLO SCARSO!

    SON CONTENTO CHE LENNER L’ABBIA SUBITO “BASTONATA”

    SuaSquisitezza

    24 Feb 06 at 08:34

  6. Avete letto il link RCS?

    La Rosa lavora in Libreria ?

    Forse e’ li’ che ha riletto “Via col vento” per copiarlo nel precedente romanzo…

    http://libri.rizzoli.rcslibri.it/sclibro.php?isbn=17010995

    NOTE BIOGRAFICHE

    Rosa Alberoni vive e lavora a Milano. Professore di Sociologia generale alla Libreria Universitaria di Lingue e Comunicazioni IULM di Milano. Giornalista pubblicista.

    utente anonimo

    24 Feb 06 at 10:37

  7. sono qua per dire due cose. primo, ti ho rubato un disegno e l’ho postato nel mio blog. spero non ti dispiaccia ma era troppo bello 🙂 secondo, loro c’hanno l’harem? anche noi, ma si chiama “cara, stasera ho una riunione”.

    schlomele

    24 Feb 06 at 10:50

  8. Bè, detta così è una frase involontariamente comica, non c’è dubbio.

    però penso che la docente non abbia tutti i torti, se si riferisce alla poligamia la quale, così sapevo, è vietata in Tunisia e Turchia, ma ammessa in un bel po’ di apesi arabi, fino a 4 mogli.

    Vis egnalo questo link: http://www.dsette.it/archivio/2006/02/15-22_01.shtml

    Gli immigrati la stanno chiedendo a gran voce, non so quanto sia lecito riderne….

    Bea cacao

    utente anonimo

    24 Feb 06 at 14:25

  9. io ci ho fatto un post, questa cosa ha del raccapricciante!

    (se ti fischiano le orecchie broiolino è perchè ti ho citato, vo a postare!)

    Silvia

    talib

    24 Feb 06 at 16:20

  10. Bea, grazie per l’interessante link. Naturalmente parlare seriamente di poligamia è molto differente dallo “sparare” battute semplicistiche sui famigerati harem (come ce li immaginiamo noi italiani, ad esempio). E questo non è un problemuccio da poco se quella che lo fa è una docente di sociologia generale all’università.

    Per quanto riguarda l’harem, riporto, per rimpinguare il dibattito, un pezzo di mail speditami da Lia ( http://www.ilcircolo.net/lia/ ), professoressa (italiana) al Cairo fino a pochi gg fa.

    “Dunque: quello che noi chiamiamo harem è più o meno il concetto del mio blog: lo spazio della casa riservato alle donne. Quindi non si può dire né sì né no: dipende.

    Nel mondo arabo urbanizzato, magari! Lì si vive in appartamenti, e cara grazia.

    Immagino che nelle campagne ricche, o nei deserti del Golfo, chi ha una villa ne riservi una parte alle donne. So che nello Yemen (nelle case storiche) è abitudine riservare il secondo piano, mi pare.

    Però ‘ste donne sono la nonna, la mamma, i bambini, la zia zitella, la lontana cugina etc. Hanno i loro spazi, dove si suppone che ci si metta comode. Ma non è che sei chiusa dentro.

    Per dire: nei bus interurbani giordani, alle donne è riservata la zona di dietro. Perché? Perché così puoi sbottonarti il pantalone, addormentarti con la bocca aperta o tutta scomposta, tirare su i piedi

    etc. Gli uomini, stando avanti, non si possono girare a guardarti.

    Sarebbe estremamente maleducato farlo, e il bus intero sgriderebbe energicamente il cafone.

    Detto questo, escludo che i pochi fortunati (ricchi e pazienti) che desiderano avere due mogli, le mettano a vivere nella stessa casa. Quello si fa nell’Africa nera, dove è la prima moglie che sceglie la seconda. Gli arabi, nei rari casi in cui decidono di lanciarsi, devono mantenere due case e due menage. E la prima moglie ha comunque il diritto di mandarti affanculo: c’è una clausola matrimoniale apposita. E’ come quando qui si ha un’amante fissa: solo che là la legge ti impone di responsabilizzarti verso di lei.

    Poi c’è il mistero saudita:quei miliardari là sono capaci di tutto, ma boh…

    Insomma: come sempre quando si parla di arabi, non è né sì né no. E’ che è diverso.

    Quindi ogni semplificazione è figlia di un orientalismo di fantasia. Però, a smentirla, poi viene fuori qualcuno a parlarti del secondo piano in Yemen, tu devi spiegare che bla, bla, bla e ti

    esaurisci.”

    broiolo

    24 Feb 06 at 16:24

  11. ehm, poi la smetto, loggiuro.

    Copio sotto al mio post anche questo splendido pezzo della splendida Lia.

    Grazie

    talib

    24 Feb 06 at 17:40

  12. Ho visto la scena su Blob. La psicologa diceva proprio “loro ci hanno l’harem” come nella vignetta, ma sembrava quasi che volesse aggiungere “e noi no”. Chissà se cova un qualche desiderio represso…

    radiofax

    25 Feb 06 at 11:24


  13. http://www.ilcircolo.net/lia/001001.php

    Miracolo , miracolo, miracolo !!!

    Questa è la Vera Sinistra che avevo perduto !

    Grazie Talib !!!!!!!

    ….Mi fai sentire un naufrago che intravede un’ isola all’ orizzonte !

    Davide

    utente anonimo

    25 Feb 06 at 13:28

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