Nè Pax, nè Pacs

5 comments

L’altra vedova di Nassiriya. Di Michele Serra (La Repubblica, 13 novembre 2005)
Storia d’amore e di politica. Eccome se lo è. Stefano Rolla, regista, una delle due vittime civili della strage di Nassiyria, amava e divideva la sua vita con una donna, Adelina Parrillo. Ieri la signora Parrillo si è presentata, insieme agli altri familiari delle vittime, alla cerimonia di commemorazione dell’eccidio, all’altare della Patria. Ma non ha potuto entrare. Stefano e Adelina non si erano sposati. Alla luce della vita (della vita!) Adelina è una vedova. Anche alla luce della realtà e della logica Adelina è una vedova: una donna rimasta senza il suo uomo. Per il protocollo, no. E’ un’estranea. Viveva con Stefano, dormiva con Stefano, ma non ha potuto essere con Stefano nel giorno in cui la Repubblica italiana, la comunità dei cittadini, lo salutava. La medaglia di  Stefano è stata consegnata alla figlia, e dunque è finita  nelle mani più degne, e più giuste. Ma l’assenza di Adelina (la cancellazione di Adelina) è uno scandalo così evidente, così duro, così inconfutabile, che questo articolo potrebbe anche finire qui. Ma c’è ancora qualcosa da aggiungere, e non per conto dell’italiana Adelina Parrillo,  ma per conto di tutti. Storie della stessa grana, la grana  grezza del moralismo, sono tutt’altro che rare. Conviventi (etero e omosessuali) respinti dagli ospedali perché non  hanno titolo "legale" per assistere i loro compagni di vita,  ammalati terminali. Vedovi e vedove di fatto che restano  esclusi dalle loro case, dalle loro cose, dalle loro vite perché la legge dello Stato onora solamente ciò che è benedetto dal matrimonio. Vite vere, storie d’amore, accumuli di ricordi, di metri quadrati, di stanze, di letti, giornate condivise, che diventano nulla quando al maglio della  morte si accompagna quello, incomparabilmente meno  solenne, della legge degli uomini, spaventati dal cosiddetto "disordine morale" e per questo disposti al supremo disordine dell’ipocrisia: meglio cancellare la realtà  piuttosto che lasciarla entrare nel Tempio delle Regole. Non credo esista una sola persona, ancorché di rigidissime convinzioni religiose, disposta ad accettare un’etica pubblica che nega, semplicemente nega,resistenza di  un amore e l’esistenza di una vedova: Ogni unione di fatto, ogni separazione, ogni famiglia differente da quella  monogamica rappresenta un "problema". (Esattamente  come ogni famiglia, anche la più "normale", rappresenta  un problema). Questo problema pesa sulle vite personali di genitori e di figli, faticosamente (e spesso eticamente) alla ricerca di equilibri nuovi: per quale perversa volontà punitiva, o per quale terrorizzata piccineria morale  una società osa aggiungere a questa somma privata la pena  ulteriore della discriminazione pubblica, della negazione legale, della persecuzione burocratica? La richiesta dei Pacs, e l’introduzione dei Pacs in molti paesi europei, non  è affatto un passo avanti sulla strada della dissoluzione  morale. E’ un passo indietro sulla strada dell’ostinazione  ideologica che impedisce a milioni di persone di condividere legalmente una vita, e si arroga il potere di disporre  di beni economici, e di beni sentimentali, come fossero  patrimonio dello Stato. La storia di Adelina Parrillo e di  Stefano Rolla sembra fatta apposta per dire che il diritto,  e perfino l’amore, si fondano sulla persona, sulle persone, non su quell’astrazione arbitraria che è la Famiglia intesa come modello, come dogma, come precetto. Non  esiste (per fortuna!) un Famiglia protocollare, ne tra i milioni di famiglie «classiche» ne tra le centinaia di migliaia  di unioni di fatto. E chi pensa che il problema riguardi solo una minoranza, misuri, per cortesia, l’imbarazzo di  maggioranza che ci coglie tutti quanti vedendo una vedova esclusa dalla memoria del suo morto perché non  aveva la scartoffia giusta da presentare al piantone.

Written by Mauro Biani

Novembre 14th, 2005 at 1:03 am

Posted in Uncategorized

5 Responses to 'Nè Pax, nè Pacs'

Subscribe to comments with RSS or TrackBack to 'Nè Pax, nè Pacs'.

  1. Leggendo mi accorgo che il mio blog è un pò troppo sgravato politicamente. Ci vuole qualcosa di impegnato. Ci voleva un tributo a Pasolini, per esempio. E poi adoro tutto ciò che è fumetto.

    Ultimamente lessi sul vernacoliere una vignetta che mi fece crepare…

    “Calipari è stato ucciso dal fuoco amico. Una voce dall’aldilà:” -e il baloon fuoriuscire da una lapide-“AMICO ‘NA SEGA!!!”

    Besos LOU

    LouieLoser

    14 Nov 05 at 02:59

  2. chissà dove è andato a finire il poveretto visto che viveva nel peccato!

    FORME - Voi, intanto, continuate a dormire!

    dirkgently1

    14 Nov 05 at 12:03

  3. ho visto al telegiornale

    è scandaloso

    semplicemente

    niente da aggiungere

    Marynter

    15 Nov 05 at 23:23

  4. Forse ci sono molti interessi dietro una semplice storia come questa… un’altro scandalo è lavare i panni sporchi in tv… non conosco nè la vittima nè la convivente, non posso sapere perchè la figlia non la volesse alla manifestazione.

    utente anonimo

    17 Nov 05 at 16:40

  5. MA SOLO CONNIVENTI! Ringrazio e ammiro. Pulito e duro quanto serve. Cordialmente

    bkrema

    29 Nov 05 at 10:33

Leave a Reply

*