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Italia precaria
Pensare che l'ottimo concorso "Arti Ridens" era sul precariato. Brunetta show capitato all'uopo.
La vignetta è arrivata seconda al concorso, ilquasinobel sempre ultimo.
Manco sui tetti. Crollati.
Il disegno oggi in prima di Liberazione.
"Continua lo smantellamento della scuola pubblica. Il licenziamento dei precari ha ormai assunto le proporzioni di un’ecatombe. Proteste e mobilitazioni ovunque. Da Torino a Palermo, da Modena a Benevento, da Parma a Roma". E dal Corsera: "Niente cibo ad oltranza anche per Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink: oggi si unirà a Rocco Altieri, l’insegnante di diritto, che dal 22 agosto ha avviato un digiuno "gandhiano" per sollevare l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale sulla mancata formazione della prima classe del corso serale dell’istituto professionale Matteotti con indirizzi economico-aziendale e alberghiero".
Maestri di vita, loro malgrado.
20mila precari della scuola rimangono senza lavoro.
Nota: Paulo Freire e la pedagogia degli oppressi (accenno, poi approfondite se vi va).
La vignetta oggi su Liberazione.
Il CERN torna attivo grazie ai Fisici (precari) italiani. Licenziati.
Il Cern; i Fisici precari. Oggi la vignetta su Liberazione.
Su Mamma! anche il pezzo di Acquaviva. Domani, sempre su Liberazione, una riflessione-racconto del Coordinamento Precari INFN (Istituto Nazionale Fisica Nucleare).
Mercato & mercanti
Alcoa, a Roma scontri operai-polizia. Poi la revoca della cassa integrazione.
La vignetta oggi su Liberazione.
P.s. guardatevi anche le attuali situazioni di Eutelia e Ispra. Poi parleremo e diffusamente anche dei ricercatori dell’INFN. Nell’esatto momento in cui LHC (l’acceleratore di particelle del CERN ricordate?) parte in pompa magna dando soddisfazione e sorrisi a tanti ricercatori e tanti ‘professionisti della politica che campano di queste cose’, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che tanti ricercatori precari ha impiegato per suddetto progetto, ha deciso di inviare le lettere di licenziamento ai precari, per l’appunto, ‘stabilizzandi di Mussi‘.
P.p.s. A prescindere, la parola "meritocrazia" ormai santificata come fu già la parola "flessibilità" puzza di vuota ipocrisia come il 90% di quelli che la usano a tutta bocca. Ogni volta che la sentite, la leggete, ascoltate l’interlocutore e domandategli/tevi: spiega esattamente cosa intendi, cosa vuoi fare? Concretamente: l’ennesino nulla che avanza, ma con la vasellina pronta all’uopo.