La chiamano “battaglia navale“. Oggi per il manifesto.
O.t. ricordi tra i fatti di Ostia e il “mio” Corviale. Nella mia vita 1 insegnavo (Isef, supplenza ed. fisica) a Corviale. Al serpentone. Educazione fisica si faceva sui prati adiacenti, dove i ragazzi avevano costruito due porte da calcio (bravissimi, bellissimo). Ok, li facevo giocare a calcio. Poi, visti i fallacci e le perculate alle “pippe”, decisi che era necessario il rugby. “A professo’ ma me sporco tutto”, dicette er bullo. Insopportabile, gli era, il ciccione che lo placcava (che prima manco lo facevano giocare in porta). Er bullo, incazzato, cominciò a capì le regole (che sennò col cazzo che il ciccio lo faceva passà). E capì che c’aveva un ruolo pure lui. E che je serviva il “sostegno” se voleva arrivà una volta in meta. E vissero (almeno per un po’) zozzi e contenti. Quasi.