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“Non si vedono più le stelle
sulle nostre città,
il cielo è di fogna;
e dentro le vie, nel giorno,
solo urli di mercanti.
Terra di stranieri l’uno all’altro,
case senza figli e padri:
ognuno è nessuno
sempre più nessuno
pur nella impossibilità
di essere soli.
E non un angolo almeno,
una riva di fiume
ove amici
si ritrovino a cantare.
Ma quando più non saranno
queste capitali
e ci saranno se pur fra millenni
solo acquitrini… La gioia
quando la terra sarà
ancora dei poveri
e basterà così poco per vivere!
Allora torneranno
a fiorire alberi
allora torneremo ad essere
amici e canteremo”.
“Non si vedono più le stelle
sulle nostre città,
il cielo è di fogna;
e dentro le vie, nel giorno,
solo urli di mercanti.
Terra di stranieri l’uno all’altro,
case senza figli e padri:
ognuno è nessuno
sempre più nessuno
pur nella impossibilità
di essere soli.
E non un angolo almeno,
una riva di fiume
ove amici
si ritrovino a cantare.
Ma quando più non saranno
queste capitali
e ci saranno se pur fra millenni
solo acquitrini… La gioia
quando la terra sarà
ancora dei poveri
e basterà così poco per vivere!
Allora torneranno
a fiorire alberi
allora torneremo ad essere
amici e canteremo”.
D. M.Turoldo
Andrea
29 Giu 12 at 23:07 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>