17 anni fa. Dov’ero? A fare l’educatore professionale coi ragazzi “residenziali” del Villaggio. Sgomento, ricordo. E forse ancora di più all’uccisione di Borsellino. La ribellione, la riscossa di un popolo (quello italiano) che però dimenticò in fretta e tornò al “quieto vivere”. Oggi persino la scuola di mio figlio che si chiama “Giovanni Falcone” pare ingessata, senza memoria. Segno dei tempi? No perché ci sono scuole, insegnanti e ragazzi che ancora imperterriti ricordano, affrontando le fatiche di un viaggio e che con Libera tornano sui luoghi, insegnano legalità, rispetto per lo Stato, per il proprio prossimo. Una memoria attiva, quella che significa impegno, non mera commemorazione. Perché la mafia, come la merda, è cosa umana, ma anche la passione, lo slancio per una società più giusta e attenta a tutti è cosa umana. E bisogna gridarlo forte e chiaro ognuno come può e dove può.
p.s. all’epoca, facevo anche un corsuccio regionale di grafica e con un gruppo di altri amabili pazzi, organizzammo una piccola rivista interna: “Prugna”. Ecco di seguito un mio pezzo scritto e una vigna del primo numero.
“Realtà Siciliane e incontinente. Inizialmente questa pagina doveva essere quella che vedete qui sotto, apertura del giornale, con battuta semidemenziale per cominciare a sorridere già da pag 3 di “Prugna”. Ma in questo momento con tutto lo sforzo possibile, penso che ci sia veramente poco da ridere. Altro che Prugna, la realtà di tutti i giorni è di gran lunga più lassativa anche se, non stimola quello sterco genuino, liberatorio, rilassante, ma una schifosissima diarrea a getto continuo, con cui rischiamo di sporcarci costantemente, senza più rendercene conto. I piccoli, i grandi imbrogli, le raccomandazioni, l’amico dell’ amico, i politici corrotti e chi li corrompe, i "Piccoli" delitti di mafia, i grandi delitti e le stragi della mafia statale… Che cagata… E i sindacati? Dopo la strage da guerra civile in cui sono rimasti uccisi gli Agenti: Montinaro, Di Cillo, Schifani e i Magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, hanno proclamato otto ore di sciopero generale in Sicilia e un’ora nel resto del Paese (grande rivolta morale…). Poi non si capisce perché le ore di sciopero siano differenti tra la Sicilia e il resto dell’Italia, come se non fossimo coinvolti tutti in egual misura in questa guerra. Ma allora, cosa ci ridiamo tutti sudici di diarrea? Non sarebbe, dunque ora, di indignarsi con sempre maggior forza, per quella puzza che quasi non sentiamo più, tanto siamo assuefatti?… . O forse, dando retta a Benigni e al suo corpo sciolto fare la rivoluzione con la merda? Continuiamo pure a leggere il giornale e a ridere, se ne abbiamo voglia, magari fermandoci a pensare, tra un bidet e l’altro. Mauro.”
P.p.s.: su Mamma! anche un grande articolo di Carlo Gubitosa.
Quel giorno ero a un matrimonio a Portogruaro, seppi della strage il mattino dopo alla stazione.
Il viaggio di ritorno fu un incubo, rimanemmo fermi per un bel po’ alla stazione di Bologna, e pensai alla devastazione di quell’agosto, poi altra sosta in un tunnel e pensai al treno di Natale.
Attentati terroristici con collusioni mafiose o viceversa, merda con merda.
utente anonimo
23 Mag 09 at 20:18 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Ero adolescente e tornavo felice..ero riuscita a salire a casa del mio cantante preferito,a parlare con lui,ad avereil suo autografo.Ricordo mia madre stirare davanti la televisone.E le immagini.Ricordo come fosse ora.In quel momento ho capito forse per la prima volta che non può esserci gioia piena per nessuno se c’è ingiustizia e dolore altrui.un abbraccio,Maria.
utente anonimo
24 Mag 09 at 12:09 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
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7 Gen 15 at 11:37 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>