Written by Mauro Biani
Ottobre 20th, 2005 at 2:31 am
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No Mauro, la speranza in Calabria non rinasce.
E lo dico da calabrese, e lo dico con una certa amarezza.
Il mio popolo, quello della mia regione, della regione dei miei genitori e dei miei nonni, è un popolo molto avvezzo alla teatralità. Deve essere qualcosa che abbiamo nel sangue, e di per sé non è neppure un difetto.
Lo diventa quando alla teatralità non seguono i fatti, le azioni e i pensieri.
A mostrare un cartellone, a manifestare siamo bravi tutti. Perché si è in gruppo, e la colpa è condivisa.
E’ facile scrivere “e adesso ammazzateci tutti”, quando sai che non lo faranno.
Sarebbe decisamente più coraggioso, in Calabria, il gesto di un singolo.
Di poche persone coraggiose, di gesti unici e di reazioni circoscritte a cui seguono altre reazioni circoscritte.
Queste cose non ci sono.
Nel piccolo della loro vita, nel chiuso della loro casa, la gente è codarda. Ha paura – giustamente – perché la criminalità calabrese non è avvezza al perdono né alle mezze misure.
Ti ribelli? Ti ammazziamo.
E lo Stato, ipocrita, ci ha abbandonato.
Me ne faccio poco di questi due, tre giorni di copertura mediatica. Me ne faccio poco della visita di Ciampi o del cordoglio politico. L’esperienza mi ha insegnato che poi tutti torneranno a casa propria, e della Calabria non gliene fregherà di nuovo niente a nessuno.
gattonero
20 Ott 05 at 03:35 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Prima di tutto la Calabria deve importare ai Calabresi, non solo per 2/3 giorni l’anno.
FrancescaV
20 Ott 05 at 09:21 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Sono venuta qua con la speranza di trovare una tua vignetta su questa vicenda,ma questa supera di gran lunga tutte le mie aspettative.
E’bellissima Mauro.
Vorrei rispondere sì alla tua domanda,ma chissà se sapremo davvero essere all’altezza.
Nel frattempo il dolore e la rabbia restano immensi.
un abraccio
Silvia83
20 Ott 05 at 11:50 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Purtroppo anche le parole di Ciampi al funerale mi sono parse la solita retorica da Presidente della Repubblica. In realtà della Calabria, del Mezzogiorno in generale, ma diciamo pure anche dell’Italia, non frega praticamente niente a nessuno. Certo che in regioni come la Calabria, la Sicilia, la Campania dove il fenomeno della mafia è radicato nella cultura della gente, la situazione è e rimane drammatica dovendo scendere a compromessi disumani per poter vivere anche la quotidianità. E guai a sgarrare altrimenti vedi quello che ti fanno. Come in tutte le cose e non soltanto in questo caso, la giusta risposta dovrebbe essere proprio quello che hai raffigurato tu nella tua vignetta, anche se il ripristino della legalità dovrebbe essere pur sempre compito dello Stato e delle istituzioni.
freemorpheus
20 Ott 05 at 13:59 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
dobbiamo essere clabresi oggi: accanto ad una regione colpita così crudelmente e domani accanto ad un popolo che ogni giorno lotta per liberarsi dalla mafia.
giuda
bartebly
20 Ott 05 at 14:26 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Gatto, c’hai ragione, la mia è la solita vignetta-edificante-del cazzo. E guarda che non scherzo e non sono sardonico. Mentre la facevo però mi ripetevo ossessivamente: che cosa ci rimane? Che cosa ci rimane? Che cosa… E a me rimaneva solo la fievolissima speranza di un gruppo di ragazzi con un cartello in mano che sembra un manifesto (penso, a differenza tua, che ci voglia coraggio anche a tenere quel lenzuolo in 100 ma mostrando le proprie facce. Io, ad es., avrei una certa strizza). Il grido incazzato aveva impattato forte pure sulle mie stanche e stanziali speranze. Quasi niente. Però quel quasi m’ha tenuto il pennarello fino alla fine. Poi ha vinto il punto interrogativo del titolo del post, che, a voler essere ottimisti, insieme a quei volti, è veramente l’unica cosa che ci rimane.
Un abbraccio,
Mauro
broiolo
20 Ott 05 at 19:25 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Complimenti per il blog! appare come qualcosa di vitale. Sarà che anch’io di colore ho messo il nero, ma mi sento molto vicina a quanto ha trascritto gattonero. Sono di origine siciliana, ma da piccolissima residente in Toscana e anche la Sicilia ha in casa il “mostro” che non perdona! So anche di certa teatralità esagerata; di un carattere del popolo siculo permaloso, orgoglioso oltre misura; così diverso dai “Maledetti toscani” ridanciani, sguaiati, sboccati , ma sempre ironici. Dove si spernacchia tutto e tutti è molto più difficile possa attecchire un qualcosa che deve apparire sacro; più dello Stato che “affama”; più di ogni altra cosa, chè diventa FAMIGLIA e proprio con “riti di sangue”. Un fenomeno così non si estinguerà mai, se ogni altra cosa di quel territorio è insicurezza, mancanza di protezione; è sbando, è disoccupazione, è miseria di pane ed è miseria di degrado, compresa la miseria delle risate. La tua vignetta ha il candore del film e della frase che rilasciò G.Salvatores: “Il mondo salvato dai bambini, dai giovani”…tipo, il fallimento di noi adulti allora!? Non so, non so…bnotte, satirianera
satirianera
21 Ott 05 at 02:01 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
Non conoscevo il sito. Bravo. La vignetta è bellissima ! Posso farla girare? E’ un manifesto di rinascita
errepi@gmail.com
utente anonimo
21 Ott 05 at 09:14 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
ciao mauro, intanto complimenti per le vignette. Poi un messaggio che non c’entra; ho sfoglato alcune delle prime vignette (settembre 2003 e dintorni); tra i commenti qualcuno ha inserito links a siti erotici – non penso che sia a causa del mio computer, dovrebbe essere protetto; spero tu riesca a risolvere la cosa.
utente anonimo
21 Ott 05 at 20:34 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
ciao anonimo (ma chi sei?). Sì lo so, da un po’ di tempo qualche buontempone spammatore nullafacente, riempie di merda alcuni commenti del blog. Non volendo togliere l’opportunità anche agli anonimi (come te) di commentare, purtroppo sono esposto a questi inconvenienti. Per ora me ne fotto (non potendo fare nulla di più), voi fate come me e , in grande amicizia, che gli si bruci il computer da dove lancia ‘sti attacchi di diarrea.
M.
broiolo
22 Ott 05 at 02:52 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>
ok, se può servire a ridurre le “infiltrazioni” mi sono registrato.
Ciao
dabar
22 Ott 05 at 08:06 edit_comment_link(__('Edit', 'sandbox'), ' ', ''); ?>