Questa settimana su l’Espresso.
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Corresponsabilità, condivisione, politica.
“Non sopporto più quelli (ormai quasi tutti) che sparlano genericamente dei “politici”: i politici rubano, i politici non lavorano, i politici sono privilegiati … dimenticando che “politico” è qualsiasi cittadino che invece di stare a lamentarsi si assume la responsabilità di partecipare alla gestione della cosa pubblica, si candida, viene votato, ed entra in un’assemblea rappresentativa. Poi, certo, c’è chi svolge il ruolo per interessi meschini personali, e chi lo svolge con passione e competenza nell’interesse di tutti. Ma questo avviene in ogni categoria sociale. Dare addossso ai “politici” senza distinguere fra gli onesti e i disonesti fa solo l’interesse di chi vuole buttare all’aria la rappresentanza popolare e transitare dalla democrazia alla tecnocrazia, con populismo e demagogia. I sondaggi elettorali di questi giorni parlano chiaro. Bisogna reagire, impegnandosi seriamente in politica con rigore e competenza, sollecitando i giovani alla passione per il comandamento “ama il prossimo tuo”… essere “politici” significa questo.” (Mao Valpiana). E segnalo questo pezzo di Don Luigi Ciotti introduzione del libro del Gruppo Abele “la speranza non è in vendita”.
La mejo Mela del bigonzo
La vignetta era già pronta, sì perchè io oggi sciopero con la CGIL
Questione morale (e Thyssen Krupp)
La vignetta e il pezzo cum-seguente di zio Alvise, uscirà su Liberazione. Rappelliamo inoltre, ai gentili passanti e ripassanti, che oggi su Emme (con l‘Unità) uscirà la seconda rocambolesca et indefessa incursione del Pupazzo Brunettazzo. Orsù accorrete numerosi. Ed ora, buona lettura.
Il più pulito c’ha la rogna Di Alvise “immacolato” Spanò alvise.spano[at]gmail.com
"Il revival è sempre più di moda, e perfino la questione morale abbandonata nelle soffitte conosce una seconda giovinezza assieme ai piumini dei paninari. Ma quando la classe politica che sale sul piedistallo dell’etica è quella italiana, il risultato è la trasformazione dei luoghi istituzionali in un gigantesco teatro dell’assurdo dove il bue chiama cornuto l’asino. Read the rest of this entry »