La mia mostra più bella. A Lampedusa, presso il Lampedusa in Festival che si svolgerà dal 25 al 30 settembre 2014. Di seguito la mia brevissima presentazione e quella di Gianpiero Caldarella che ne è il curatore in loco insieme alla Associazione Askavusa. (Qui galleria di foto della mostra. Tappe in progress.)
SULLA STESSA BARCA
“Non siamo tutti sulla stessa barca”, direbbero i lettori da vignetta perfetta. Io invece ho sempre pensato che la barca alla fine è unica. Per chi è nato di là, per chi è nato di qua. La barca di Caronte o un traghetto-ponte di condivisione consapevole. Tra questi due dobbiamo scegliere. E non per generica “bontà” e neanche solo per il ricordo delle nostre passate faticose migrazioni. Per il riconoscimento della comune natura umana e anche per lungimiranza. I veri “eroi” dei nostri tempi (eroi come metafora, come educatori alla speranza) sono proprio loro. Uomini, donne, bambini, che superano confini, barriere violente di ogni tipo, per sopravvivere. (Mauro Biani)
EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA
Mauro Biani è una vecchia conoscenza del Lampedusa in Festival. Nel 2011 aveva già dato il suo contributo per la mostra “Le rughe sulla frontiera”, diventata poi un libro edito da Navarra Editore. Abbiamo deciso di coinvolgerlo anche quest’anno non solo perché è uno degli osservatori più attenti e più attivi sul fenomeno migrazione, ma anche perché i suoi lavori (quelli che vedete sono stati pubblicati da Il Manifesto nell’ultimo anno) hanno un respiro che supera i confini di una satira nazionale spesso ostaggio della ripetizione, della caricatura fine a se stessa e dell’incapacità di dire qualcosa al mondo.