I 90 anni di Monica Vitti.
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Depravazione
Generi (cinematografici) diversi, ma stessa family (Disney). La vignetta di oggi per il manifesto.
Diritti (spot)
Spari in sala alla prima di Batman. dodici morti e cinquantanove feriti alla periferia di Denver.
David di Donatello
David: trionfano i Taviani, 5 statuette a “Cesare deve morire“.
O.t. oggi su Il Misfatto de il Fatto Quotidiano la vignetta: “Crescita/2“.
Benigni mi fa piangere. Dell’amore e della satira
Ho visto il film di Benigni e ho pianto ridendo e ho riso piangendo. Intendiamoci, io non piango mai per un film, mi capita solo con Benigni. E non solo quando fa cinema. Mi commuove quell’amore per l’umanità, per la vita, il suo abbraccio commosso a piene mani e corpo delle vittime, e la fortissima presa per il culo dei seri seriosi tristi contesti bestiali delle situazioni di morte: un campo di sterminio, una guerra. La sua è satira allo stato brado, una satira vera e quello che la satira dovrebbe sempre fare, comparare con paradossi poetici e forti il “brutto” il disumano, la morte, con il bello, l’umano, la vita. Poesia satirica e il suo slancio vitale ed umano risveglia l’amata dal coma, ma risveglia gli altri (soldati, medici, amici, e spettatori) dal coma del pensiero unico della guerra, del bestiale, accettato ormai come ineluttabile prezzo. Ma “bisogna non essere indifferenti all’orrore, ma avere orrore dell’indifferenza”. E così si agita, si muove, agisce in una grande metafora di risveglio dalla bestialità, uomo libero che scommette sulla fiducia verso gli altri uomini. Ma anche no, perché sarebbe comunque uguale quel suo slancio vitale ed umano a prescindere dalle reazioni. Read the rest of this entry »
Pinocchio, Poldino, Alex, Tonino e la Balena
Oggi, finalmente, Poldino ha visto, cominciandolo a capire “meglio”, il Pinocchio di Comencini. Capolavoro che si è gustato a bocca aperta dall’inizio alla fine, in barba ai presunti tempi lenti, rispetto, chessò, agli “Incredibili”. Ma, a parte le mirabolanti somiglianze fisiche di Poldino col protagonista, a parte le mie nostalgie da 5enne, a parte che è davvero un capolavoro (regia, interpreti, musiche), quanto sarà intensa tutta la parte dei dialoghi di Nino Manfredi nel ventre della balena (o pescecane che dir si voglia) ? E poi ‘sta balena ricorrente in Pinocchio come in Giona, mi fa pensare, ma guarda un po’, ad un dialogo tra Alex Langer e don Tonino Bello, Pinocchi di una mia stagione più recente. Que viva Pinocchio, siempre.