Oggi su Repubblica.
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Accoglienza privata
Parole (Etica, accoglienza, etc. etc.). E insistiamo oggi col manifesto.
Abbracci
Quindi, ci si può –abbracciare– senza essere tacciati di buonismo se non “benedetti” dalla Merkel? (che già specifica).
La vignetta di oggi per il manifesto.
Assolti
Ci risiamo. Leggo la notizia del bambino autistico e dell’insegnante “sadica”. Non ho visto il video, non so null’altro. Ma se fosse come è scritto non mi sorprendo, non mi “indigno”. Fatte salve le logiche reponsabilità personali, l’attenzione per le persone con difficoltà varie ha visto diminuire gli organici professionali, la formazione, la supervisione, il sostegno agli operatori. E intorno una società sempre più chiusa e impaurita che delega agli operatori sempre più demotivati e bruciati la “reclusione”, salvo indignarsi per la strega di turno. O si cambia strada e si ritiene che questi lavori (quelli di cura) siano Una priorità di un Paese civile, o i casi estremi si moltiplicheranno. Che spazio ha la “cura” “l’accoglienza” nella nostra quotidiana cultura?
Civiltà
Vigna 1. Roma, stazione ostiense. Bimbi afgani dormivano nei tombini. Vigna 2. Il processo alla multinazionale Eternit. Questa vignetta è martedì 7 aprile su Liberazione.
O.T. Da lunedì 6 aprile al 3 maggio, la mostra di mie tavole su canzoni di Fabrizio De Andrè: "Come una specie di Sorriso", fa tappa a Bologna presso La Feltrinelli International di via Zamboni 7.
L’accoglienza perfetta
Sospesa sull’abisso, la vita degli abitanti d’Ottavia è meno incerta che in altre città. Sanno che più di tanto la rete non regge. (Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
Si ringraziano per l’ispirazione il maestro Magritte, ma soprattutto l’ineffabile Maroni, l’ala intellettuale della Lega. Non si butta niente, il prossimo CPT lo fanno a Guantanamo, ‘che si sta liberando un posto. E via, sempre più in alto. I "centri di accoglienza" li chiamano al tg. E’ che dell’accoglienza hanno un’idea piuttosto originale. Ah, ‘sti artisti.