“Pronto? E’ il signor Biani?” “Ma, è la senatrice Segre?…” Al telefono il giorno dopo che la vignetta era uscita su il manifesto . “Sa, quella sono io. Sono io, ha capito?” “Sì, ho capito”. E mi so’ commosso al telefono. “Sa, vorrei la vignetta”. Ieri è tornata a Roma per il voto al Senato, e sono andato a portargliela la vignetta. Non si può descrivere l’emozione, la gratitudine, la memoria alla quale stringi la mano. Immaginate.