Baobab. La vignetta per il manifesto. Scrive Alessandro Capriccioli: “Insomma, a quanto pare in una città di 3 milioni di abitanti (esclusi quelli che ci vivono senza averci spostato la residenza), che si estende su una superficie di 1.300 chilometri quadrati, non si riesce a trovare il posto per accogliere 130 profughi. Al punto che li si abbandona a dormire per strada e poi si ingaggia un irriducibile braccio di ferro con cui li si sgombera (come se potessero sparire nel nulla), li si lascia qualche giorno nel nuovo posto in cui si accampano, li si risgombera, si aspetta ancora qualche giorno finché si sistemano altrove, li si risgombera da capo e così via, all’infinito e senza soluzione di continuità. Per mesi. 3 milioni di abitanti. 1.300 chilometri quadrati. 130 persone. Profughi. Mi sto convincendo che non si tratti neppure di un problema politico. Ma cognitivo. Grave.“