La vignetta di oggi per il manifesto.
“Con il “referendum” sul reato di immigrazione clandestina, Beppe Grillo ha chiarito a tutti, anche ai seguaci più fedeli, la sua idea di democrazia. Che su 24.000 votanti (su 83.383 aventi diritto n.d.r.), convocati all’ultimo momento, quasi 16 mila abbiano votato per l’abrogazione e 9.000 contro farà tirare un respiro di sollievo, ma non deve far gioire nessuno. Questa non è democrazia diretta, è imposizione demagogica. Come si fa a «votare» su un tema simile, senza alcuna preparazione, dalle «10 alle 17» del 13 gennaio? E poi, con che diritto ventiquattromila elettori hanno dato un parere «vincolante» (per fortuna contrario al reato) al gruppo parlamentare del Senato, come si legge sul blog? Forse, Grillo e Casaleggio non lo sanno, ma l’articolo 67 della Costituzione vieta espressamente il mandato imperativo. E quindi sarebbe ora che il M5S, che tiene tanto alla legalità, al punto di essere contrario a svuotare le carceri, la smettesse con la barzelletta del mandato vincolante. (…)” (così comincia il pezzo di Alessandro Dal Lago, oggi su il manifesto).