Chi vince, chi perde

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Dopo ogni elezione attendo le analisi di Riccardo. D’accordo o meno, accende lumi. La lucidità spietata di un giovanissimo vecchio “rivoluzionario” (quelli veri, mica quelli delle pistole o “pistola”, quelli che la vivono nelle proprie scelte di vita, altro che “anime belle” o “critici di anime belle”), naturalmente minoranza, come la ragionevolezza e la ragione (i lumi), prima ancora che la coerenza. Buona lettura.
Il postberlusconi (da La catena di S. Libero 383, 8 giugno 2009)
Riepilogo. Da oggi comincia il postberlusconi. Vincono Lega, La Repubblica e Di Pietro. Perdono Noemi, Topolanek, Berlusconi e i poveri coglioni come me, di sinistra. Il sud non vota pių, o per protesta o perché non ha mai capito davvero questa faccenda delle elezioni. Il bipolarismo è una buffonata, la legge elettorale vigente falsifica i risultati. I leader più cialtroni sono i miei di sinistra, che hanno messo la mia scheda (Fava, Vendola e Ferrero: nessuno è stato capace di dialogare) nel tostapane (N.d.r.: op.cit. onoratissimo Riccà). Nei democratici, un combattivo Dc si è rivelato più efficace di tutti i vari marpioni ex Pci: confermarlo (o lui, o Rosy Bindi, o dalla Chiesa). A destra c’è solo un italiano su quattro: basta inciuci e basta timidezze. Il governo, comunque, ora si chiama governo Bossi.
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Cosa potrebbe tenerci insieme (per vincere alla prima elezione) quale potrebbe essere il collante comune? La Cgil e l’antimafia. La prima sta funzionando, ma non interessa Di Pietro (e non abbastanza al Pd). La seconda potrebbe essere sostenuta da tutti (e in Sicilia, ad esempio, dovrebbe essere sempre l’unica lista della sinistra e dintorni) ma, per mancanze umane e politiche dei suoi leader, non è all’altezza. In notabili dell’antimafia (Rita Borsellino, Fava, Crocetta, Lumia, ecc.) hanno corso ciascuno per sé, da primedonne. Il migliore Lumia (per la coerenza). La peggiore Rita (slogan: "Finché c’è Rita c’è speranza"). Non so ora chi di loro sia stato eletto e chi no: ma a questo punto, per la gente comune, non ha importanza.
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Tutte queste belle cose che scriviamo sulle elezioni italiane ed europee, io e tutti gli altri, sono in realtà cose futili e senza importanza. Le vere elezioni ci sono già state, le ha vinte la sinistra – Obama in America, i progressisti in India (con una paria eletta vicepresidente), i vari rivoluzionari e riformisti in Sudamerica – e noi siamo ancora qui come tanti polli a guardarci l’ombelico. Negli anni Trenta l’Europa, con le sue atroci malattie politiche, poteva ancora rovinare il mondo: comandava lei. Adesso può fare al massimo un po’ di baccano: il mondo è della Cina, dell’America, del Brasile, dell’India – delle nazioni moderne, territoriali, e non delle nostre piccole, divise e presuntuosissime città-stato. Non faremo un favore a nessuno ammettendo – con degnazione – che forse la razza bianca non è più Razza Superiore. Semplicemente, ci faremo accettare nel mondo, in questi pochi decenni in cui ancora possiamo farlo a buon prezzo. In Italia, poi, c’è da ridere. La donnetta di Treviso o Varese, rozza e incolta, il borgataro accoltellatore di Torbellamonaca, il borghese palermitano puzzolente di monnezza, decidono la nostra politica coccolati dai nostri "politici" cialtroni il cui massimo scopo nella vita è di trovarsi a cazzo di fuori in qualche villa kitsch con statuette e piscine e un paio di dozzine di giovani e meno giovani bagasce. E là fuori, nel mondo, ci sono l’India e Obama.

Written by Mauro Biani

Giugno 8th, 2009 at 6:42 pm

5 Responses to 'Chi vince, chi perde'

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  1. capisco benissimo la delusione di tutti noi e le esternazioni di Riccardo, ma il vero problema è il disinteresse con cui sono state accolte queste elezioni europee a livello continentale. In molte nazioni ha votato il 40%…

    Le riflessioni da fare sono ben più profonde, coscienti del fatto che solo toccando il fondo ci si può risollevare!

    Turi

    utente anonimo

    9 Giu 09 at 08:59

  2. capisco la delusione e le esternazioni di Riccardo, ma il vero problema mi sembra sia il disinteresse degli europei di fronte a queste elezioni…in Francia ha votato il 40%, le destre hanno vinto (gli estremisti avanzano) perchè la voglia di Europa non spezza le nostre frontiere! Le riflessioni da fare sono ben più profonde, in un momento in cui è bene toccare il fondo per risollevarsi.

    utente anonimo

    9 Giu 09 at 09:20

  3. Ho usato la tua vignetta, se ti dispiace cancello.

    Grazie, come sempre.

    Sergio

    utente anonimo

    9 Giu 09 at 11:26

  4. grazie a te sergio.

    broiolo

    9 Giu 09 at 15:19

  5. Splendida.

    L’ho ribloggata (ok, in italiano suona male). Spero non dispiaccia.

    utente anonimo

    17 Giu 09 at 08:46

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