Scagliare la prima pietra e pure la seconda

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La notizia: Beppino Englaro denunciato anche dal “Comitato Verità e Vita” e ancora attaccato dal Vaticano, è indagato per omicidio.
Quella quissù è solo una vignetta. Invece molto, ma molto più interessante l’articolo di Enzo Bianchi, Priore di Bose. Da leggere assolutamente. Attorno all’agonia di Eluana si è consumata una gazzarra indegna dello stile cristiano (continua sul sito de La Stampa)
Aggiornamento 4 marzo. Il racconto di Barbara (che ringrazio davvero) nei commenti a questo post , ha “ispirato” il nuovo pezzo di Carlo Gubitosa su Micromega. Lo riporto interamente qui sotto.
Da "Mediasettete" il blog di Mauro Biani e Carlo Gubitosa su Micromega.
La malasanità è anticristiana? Il "partito della vita" si dimentica dei vecchi: a una certa età non è il caso di insistere troppo con le cure. E poi non ci sono abbastanza soldi.
Di fronte allo sciacallaggio mediatico compiuto ai danni di un padre sofferente e di una ragazza incapace di reagire alla strumentalizzazione della sua agonia, mi sono vergognato di essere giornalista. Delle due l’una: o i direttori dei grandi giornali e TG sono solo dei pupazzi incapaci di definire l’agenda dei media, oppure hanno deliberatamente rinunciato all’esercizio del loro potere. Un potere che avrebbe permesso di spostare l’attenzione dal "caso" Englaro al "problema" del difficile rapporto tra vita, morte, tecnologie mediche, principi morali, precetti religiosi, coscienza individuale e leggi collettive. Per togliere i riflettori dalla vicenda Englaro e allargarli a problemi che possono toccare tutti bastava davvero poco. Ad esempio raccogliere lo sfogo di Barbara L. che ha raccontato la sua esperienza sul blog del vignettista Mauro Biani, a conferma del fatto che nella stagione del pensiero unico e totalizzante gli unici spazi disponibili per il dubbio e l’articolazione del pensiero sono quelli dei satiri e dei comici. Barbara racconta la storia del padre: "90 anni, rottura del femore, intervento riuscito, dopo due giorni iniziano le complicazioni. Lui supplica di essere salvato e lo salvano; ma a noi dicono in continuazione che è inutile sforzarsi per riabilitare motoriamente questo lucidissimo novantenne che ha il torto di voler continuare a vivere e volerlo fare nel migliore dei modi". Quella di Barbara è una esperienza fatta di scontri tra la voglia di vivere del padre e una sanità che decide di gettare la spugna se sei troppo vecchio. "Nessuno viene a fargli fare la fisioterapia leggera che prelude il trasferimento alla struttura riabilitativa motoria", racconta Barbara, e la frase "suo padre ha 90 anni" si ripete secca e lapidaria come una condanna a morte: "ogni volta che lamentavo il fatto che da sola non potevo muoverlo, ogni volta che chiedevo di cambiargli il pannolone che non veniva cambiato da 18 ore". Quali saranno le prossime battaglie della galassia di movimenti, prelati, intellettuali e politici che hanno innalzato la difesa della vita sul pennone più alto della loro fortezza ideologica? Un buon punto di partenza per muoversi verso la coerenza e l’onestà intellettuale sarebbe la pressione sul governo per ridurre i tempi d’attesa degli anziani che cercano di riabilitarsi dopo un incidente, e che vedono ricoprirsi di piaghe i loro corpi solo perchè la casta ha deciso che i soldi ci sono per le guerre ma non ci sono per loro, la sanità ha deciso che la vita di un vecchio vale meno di quella di un giovane e i media hanno deciso che i vecchi non fanno notizia.

Written by Mauro Biani

Febbraio 28th, 2009 at 10:46 pm

4 Responses to 'Scagliare la prima pietra e pure la seconda'

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  1. utente anonimo

    2 Mar 09 at 12:46

  2. Per “dovere morale” e’ anche necessario tenere i malati al centro della nostra attenzione e dei nostri discorsi, e per farlo credo che servano a poco le discussioni da salotto buono che spaccano il capello in quattro distinguendo tra gli scritti di un papa e quelli scritti dal “cardinale segretario di stato, a nome del Santo Padre”, come se questi ultimi fossero carta straccia.

    Se vogliamo confrontarci, facciamolo su posizioni cristiane e non sulla geopolitica vaticana. Oltre a quella del Priore di Bose c’e’ anche quella del mio parroco: http://www.giornalismi.info/gubi/articoli/art_1511.html

    utente anonimo

    2 Mar 09 at 13:38

  3. Gentile commentatore anonimo #2, ti ringrazio per la segnalazione (peraltro Sandro M. è un vecchio amico che seguo spesso e con interesse, pure se ormai siamo daccordo quasi su niente), però devo dire con altrettanta sincerità (credo sia un dovere morale anch’essa), che del pezzo di Bianchi mi ha soprattutto convinto la “pietas” e quell’appello accorato per la ricerca di un’etica condivisa superando rigidità integrali, “cosicchè ciascuno possa vivere e morire nell’amore e nella libertà”.

    Mauro

    broiolo

    2 Mar 09 at 23:45

  4. tutto lo scandalo che hanno fatto per una poveretta che avrebbe preferito morire molto prima di quando è successo e poi di contro…mio padre; 90 anni, cade, rottura del femore, intervento riuscito, dopo due giorni iniziano le complicazioni. Lui supplica di essere salvato e lo salvano; ma a noi dicono in continuazione che è inutile sforzarsi per riabilitarlo motoriamente… tanto ha 90 anni non pensano nemmeno che riuscirà a sopravvivere per i prossimi giorni. Riesce con tutte le nostre attenzioni a non atrofizzare i muscoli nonostante i 39 giorni di immobilità a letto …lui vuole vivere e segue i nostri inviti a stimolare i muscoli con la mente…lo facciamo con lui per fargli vedere come deve fare, indurendo i nostri polpacci , indurendo i muscoli delle cosce, le natiche, la pancia … . Supera la crisi cardio respiratoria, il versamento pleurico, l’insufficienza renale e la grave anemia…e tutto questo, secondo me, grazie alla sua voglia di vivere, di ricominciare a dipingere e cucinare… sta bene ma nessuno viene a fargli fare la fisioterapia leggera che prelude il trasferimento alla struttura riabilitativa motoria. Si inviano i fax con la richiesta di accoglimento di mio padre… ma nessuno risponde salvo una struttura che ha fama di essere moderna e specializzata per la riabilitazione degli anziani. La sua risposta è lapidaria “1918!!!” nessun’altra parola; la dottoressa che me l’ha mostrato era sconcertata… a una settimana dalle richieste è stata l’unica risposta.

    La frase “suo padre ha 90 anni”, in questi 39 giorni, me l’hanno ripetuta mille volte…ogni volta che protestavo perchè non arrivava il vitto giusto per la sua condizione, ogni volta che lamentavo il fatto che da sola non potevo muoverlo… Il personale è dimezzato e non ce la fanno a seguire tutti…Dove stanno i gruppi che vogliono tenere in vita a tutti i costi i morti e nulla fanno per aiutare i vivi che vogliono vivere? Hanno decurtato i posti letto nelle strutture riabilitative… e allora ci sono lunghe liste d’attesa per i riabilitandi…nel mentre i loro corpi si coprono di piaghe da decubito… dove è la pietà dei nostri governanti… IPOCRITI!

    Scusate lo sfogo, ma sono doppiamente indignata: per la povera Eluana e la sua famiglia e per la sorte di mio padre, lucidissimo novantenne che ha il torto di voler continuare a vivere e volerlo fare nel migliore dei modi.

    Barbara

    utente anonimo

    5 Mar 09 at 12:46

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