Un ponte per

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Ora ci sarebbe una lunga coda da aggiungere alla vignetta. Comincio con qualcosa. La vignetta è un "vaffanculo" de core, stile "botta e risposta" al razzismo leghista (ma non alla peggiore tra le pensate che questi signori vogliono far diventare legge: vedi questa, criminale). Ma qui, se uno ha la forza di togliere tutte le strumentalizzazioni razziste velate di "attenzione", può essere sollevata una problematica reale. Perciò riporto anche i link di Lia e di Leonardo, che dai leghisti sono lontani anni luce e raccontano la vicenda dal loro osservatorio particolare. Dibattito aperto dunque, mentre io da educatore professionale mi ritrovo contrario a qualsivoglia classe speciale, e invece propugnatore di una riforma diversa: una riforma che dia maggiori strumenti alle scuole (possibilità economiche) per dar vita a progetti e laboratori, potenziando (nel numero) e formando gli insegnanti, e che impedisca di concentrare le situazioni più disparate di "disagio" (migranti che non parlano l’italiano, portatori di handicap, ragazzi con situazioni difficili, …) nelle stesse scuole e nelle stesse classi. Riporterò a questo proposito altre esperienze di docenti e magari accennerò anche ad un altro argomento non troppo lontano: quello del sostegno all’handicap e della fine che sta facendo. Naturalmente sono consapevole che non si investe sulla scuola pubblica, si tolgono progressivamente i fondi, si deprofessionalizzano le risorse umane (personale docente e non). Così potrà finalmente affondare. Mi pare piuttosto questo il punto.

Written by Mauro Biani

Ottobre 21st, 2008 at 5:58 pm

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  1. “Si dice ‘classi ponte’, ma si legge ‘classi ghetto'”. Lo scrive ‘Famiglia cristiana’ nell’editoriale pubblicato sul numero in edicola questa settimana.

    “La Lega -sottolinea il settimanale cattolico- cavalca l’onda e va all’arrembaggio dell’immigrato.

    La ‘fantasia padana’ non ha piu’ limiti, ne’ pudore. Prima le impronte ai rom, poi il permesso a punti e i 200 euro per il rinnovo, poi l’impedimento dei ricongiungimenti familiari, e ora una mozione, avanzata a sera tardi in Parlamento, per le classi differenziali, col pretesto di insegnare l’italiano agli stranieri.

    Il problema dell’inserimento degli stranieri a scuola e’ reale, ma le risposte sono ‘criptorazziste’, non di integrazione”. “Chi pensa a uno ‘sviluppo separato’ in Italia, sappia – prosegue il giornale dei paolini – che quel concetto in altra lingua si chiama ‘apartheid’, andata in scena in Sudafrica per molti anni: autobus, cinema e scuole separati. La questione dell’italiano e’ solo una scusa.

    Tutti sanno che le cosiddette ‘classi di inserimento’ non sono efficaci. I risultati migliori si ottengono con classi ordinarie e con ore settimanali di insegnamento della lingua. In Italia questo, in parte, avviene. Lo prevedono le ‘Linee guida’ (2006) dell’allora ministro Moratti per l’accoglienza degli alunni immigrati, approvate anche dalla Lega.

    C’e’ un progetto che prevede un finanziamento di 5 milioni di euro per insegnare tre diversi livelli di lingua italiana. Il Governo potrebbe rispolverarlo e far cadere (per amor di patria) la prima ‘mozione razziale’ approvata dal Parlamento italiano”.

    “La mozione, poi, va letta fino in fondo. Prevede -ricorda ancora il settimanale cattolico- che i bambini immigrati, oltre alla lingua italiana, debbano apprendere il ‘rispetto di tradizioni territoriali e regionali’, della ‘diversita” morale e della cultura religiosa del Paese accogliente’, il ‘sostegno alla vita democratica’ e la ‘comprensione dei diritti e dei doveri’.

    Qualcuno sa dire come spiegarlo a un bambino di 5-6 anni, che deve ancora apprendere l’italiano? Se l’integrazione e’ un bene (tutti la vogliono), dev’essere interattiva. E allora, perche’ non insegniamo agli alunni italiani il rispetto delle ‘tradizioni territoriali e regionali’ degli immigrati?

    “Si dice ‘classi ponte’, ma si legge ‘classi ghetto’. Negli anni Sessanta, quando bambini napoletani, calabresi o siciliani andavano a scuola a Novara, nessuno s’e’ sognato di metterli in una ‘classe differenziale’ perche’ imparassero italiano, usi e tradizioni del Nord, ne’ di far loro dei test d’ingresso.

    Perche’ ora -conclude ‘Famiglia cristiana’- ci pensa il novarese Cota?”

    La vignetta è bellissima!

    Rosa

    utente anonimo

    22 Ott 08 at 01:09

  2. l’inserimento

    [..] vignetta: Mauro Biani [..]

    golem79

    22 Ott 08 at 12:26

  3. Ciao, il tuo post è stato citato su Bloggando!

    bloggando

    22 Ott 08 at 14:18

  4. Bravo, bravo, bravo.

    utente anonimo

    22 Ott 08 at 23:07

  5. Sono un ex insegnante e pedagogicamente parlando la riforma è il colpo finale ad una scuola stanca e decadente.

    Ora mi occupo io stesso di satira, testi, e sul caso Università e Polizia ho programmato un post per domani mattina, facci un salto, è cattivissimo magari ti piace.

    Blogger

    ITALY ITALIA

    utente anonimo

    23 Ott 08 at 00:52

  6. Grande, bisogna opporsi con tutte le proprie forze ad interventi razzisti di questo calibro.

    utente anonimo

    24 Ott 08 at 09:15

  7. grande mauro..io rubo 😉

    TYTTY_

    24 Ott 08 at 11:28

  8. senza parole (solo parolacce).

    Ho salvato questa vignetta… terribile.

    Lindadicielo

    24 Ott 08 at 17:21

  9. Grande Mauro, aspetto con ansia i tuoi commenti sul sostegno decadente…

    utente anonimo

    25 Ott 08 at 21:37

  10. cabaret….amaro…ma la battuta tira la risata

    utente anonimo

    25 Ott 08 at 23:35

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