Salvate il soldatino Bonino

15 comments

Il chiacchiericcio sui possibili nuovi ministri, in questo momento sta eludendo una questione ben più seria ovvero il rapporto tra politica e mandato degli elettori, quel nesso sottile che c’è tra il programma votato e le persone che verranno scelte per l’esecutivo. A questa categoria di problemi appartiene l’ipotesi che Emma Bonino diventi il futuro ministro della Difesa. Si è molto discusso di come si è usciti dalle elezioni e delle divisioni nel paese. Ritanna Armeni su Liberazione di domenica ha parlato di un centrodestra con ampio consenso sociale nel paese, ma scarso peso politico, mentre all’opposto il centrosinistra avrebbe un peso politico maggiore grazie alla seppur risicata maggioranza in parlamento ma poco radicamento sociale. E’ un’analisi condivisibile, ma andrebbe contestualizzata meglio. E’ piuttosto improbabile, infatti, che l’Unione potrebbe godere oggi anche di quel peso politico se sul tema della svolta in politica sociale economica e su quello della guerra non fossero arrivati segnali piuttosto importanti di discontinuità rispetto al passato. Questo è ben chiaro dalle parti del Corriere della Sera e delle gerarchie cattoliche, ed è il motivo più forte per il quale da quell’11 aprile non sono gli unici che hanno fatto pressioni pubbliche, nell’ordine è arrivato prima il monito del Fondo Monetario Internazionale sui conti pubblici e perfino il Financial Times con l’ipotesi di uscita dall’Euro. In questo contesto Emma Bonino alla Difesa sembra più un elemento di stabilizzazione conservatrice che una scelta coerente con il programma dell’Unione. I radicali, ed Emma Bonino in particolare assumendo anche ruoli istituzionali, sono stati protagonisti di un interventismo violento a sostegno di tutte le guerre degli anni ’90 e della battaglia contro l’articolo 18 e i diritti sociali costituzionali. Per questo motivo nel ’99 il congresso del movimento nonviolento chiese al partito di Bonino e Pannella, l’uscita dalla "War Resister International" (l’internazionale dei nonviolenti) e la fine dell’utilizzo dell’immagine di Gandhi, ben poco attinente alla realtà rispetto all’immagine mediatica di questo partito. Per questo motivo stupiscono ancora di più le prese di posizioni a favore di esponenti della sinistra dei DS come Cesare Salvi e Fulvia Bandoli che ieri hanno apertamente sostenuto questa candidatura, e il tono sopra le righe con il quale Furio Colombo, ex direttore dell’Unità, ha commentato le dichiarazioni di Oliviero Diliberto dei Comunisti Italiani, unica forza politica insieme a Vittorio Agnoletto, che per il momento ha fatto sentire la loro voce contro. Una posizione che, a proposito di consenso sociale, è legittimata anche da un’altra considerazione. La Rosa nel Pugno che tanti opinionisti "terzisti" in Italia avevano definito l’unica vera novità della precedente campagna elettorale non è andata oltre la somma dei risultati elettorali già noti dei socialisti di Boselli e dei radicali di Bonino-Pannella. Segno che, nonostante una campagna elettorale condotta tutta all’insegna della difesa dei diritti civili, la maggioranza dell’elettorato che sui temi della pace e delle politiche economiche aveva espresso chiare convinzioni, non si è fatta illudere. Tocca ora a quella parte dell’Unione che non si è ancora fatta sentire e che si è impegnata su questi temi dire la propria. E’ giusto, anche in ragione di questa considerazione, dare ad un loro esponente un ministero così importante? Ma soprattutto è una occasione importante per il già troppe volte invocato (e poco ascoltato) popolo delle bandiere di pace e della difesa dell’art. 18, dei movimenti che si sono impegnati contro la guerra, il neoliberismo e il razzismo negli ultimi cinque anni, per far sentire la propria voce. Una voce che ora più che mai manca nel dibattito generale e che invece in questa ed altre scelte può avere un peso determinante per quel pezzo di decisioni pubbliche che verranno prese attraverso il governo nei prossimi cinque anni. Marco Trotta, redattore di Peacelink e Carta.

Written by Mauro Biani

Maggio 16th, 2006 at 3:01 pm

Posted in Uncategorized

Tagged with , ,

15 Responses to 'Salvate il soldatino Bonino'

Subscribe to comments with RSS or TrackBack to 'Salvate il soldatino Bonino'.

  1. Sono perfettamente d’accordo con te. Né agli esteri, né alla difesa.

    Tisbe

    16 Mag 06 at 15:26

  2. Politiche comunitarie è perfetto sia per le competenze della persona sia proporzionato al peso della RNP.

    utente anonimo

    16 Mag 06 at 15:42

  3. se le competenze delle persone avessero importanza, allora mastella sarebbe sottosegretario alla difesa dai nemici dell’igiene nel bagno dei commessi della camera 😉

    premesso che non mi è mai piaciuto il modo di candidarsi di pannella e bonino, è innegabile che questa sia molto più competente e capace di molti altri. anche perchè la difesa in realtà è sempre più un ministero che si occupa di missioni di pace e umanitarie, dove la bonino ha già dimostrato il suo valore

    utente anonimo

    16 Mag 06 at 19:44

  4. Chiunque sarà difenderà tutti gli italiani anche quelli che non lo hanno votato.

    gianf

    utente anonimo

    16 Mag 06 at 19:49

  5. Gianf, sto facendo del tutto per rappresentare anche te 🙂 Siine grato.

    Sarò il presidente di tutti i passanti e ripassanti del blog.

    M.

    broiolo

    16 Mag 06 at 22:04

  6. Raser innanzitutto benvenuto.

    Sono altresì innegabili le posizioni dei radicali nei passaggi citati nel post. Posizioni largamente minoritarie tra gli elettori del csx.

    M.

    broiolo

    16 Mag 06 at 23:08

  7. I Radicali si sono distinti per le lotte su laicità e diritti delle minoranze, cosa c’entrano Difesa ed Esteri?

    Torgul

    17 Mag 06 at 02:45

  8. Basta il mercato delle poltrone, basta con i ricatti dei partiti del 2%. Ma i rapporti di forza in base alla percentuale di preferenze? No ai radicali nell’Unione. No Emma Bonino Ovunque!

    josef`K.

    utente anonimo

    17 Mag 06 at 10:00

  9. Temo il problema non sia tanto Bonino o non Bonino.

    Il vero problema è la politica estera che l’Italia attuerà nei prossimi cinque anni.

    Lasciare subito l’Iraq è davvero la soluzione giusta?

    La guerra non doveva essere fatta.Ma ora che il danno è stato fatto, siamo sicuri che sia giusto lasciare gli iracheni e gli afgani al loro destino?

    utente anonimo

    17 Mag 06 at 10:00

  10. La politica basata sui principi della Carta costituzionale e del diritto internazionale. E non quella della menzogna e dell’inganno. Menzogna e inganno che stanno alla base di questa guerra e della nostra missione in Iraq.

    josef`K.

    utente anonimo

    17 Mag 06 at 10:13

  11. ehi non facciamo scherzi, neppure alla scuola…eh???

    palommellarossa

    17 Mag 06 at 12:01

  12. vai, la bonina ce l`hanno risparmiata alla difesa…!

    kiboko

    17 Mag 06 at 12:13

  13. scusate l’ignoranza…ma quello che hanno messo all’istruzione…chi diavolo è? ;-D

    theobserver

    17 Mag 06 at 14:58

  14. Samie, Beppe Fioroni è un buon uomo della Margherita. Non so quanto preparato all’istruzione, ma un brav’uomo… chissà.

    M.

    broiolo

    17 Mag 06 at 15:01

  15. La squadra è coesa, gli arbitri sono dalla nostra parte, ora con qualche telefonatina aggiustiamo tutto.

    Moggi/ Prodi ( a scelta).

    gianf

    utente anonimo

    17 Mag 06 at 15:20

Leave a Reply

*